io quoto in pieno il giudizio di david. La musica è sempre stata in evoluzione, e nella classica l'improvvisazione era all'ordine del giorno. il discorso su musica buona e cattiva è un'altra cosa, ed è molto soggettivo, anche per un genio come Miles, che, ad esempio, nella sua grandissima lungimiranza e genialità, disprezzava e ripudiava il bebop tradizionale di un altro genio come Parker, nonostante le sue radici musicali e artistiche NASCONO da esso. un altro esempio: le variazioni goldberg, che si potrebbero considerare la "summa" del repertorio pianistico (almeno per me), sono nate dall'improvvisazione su di un tema, riproposto in tutte le sue possibilità. provate a immaginare, bach con le variazioni ha improvvisato quasi tre ore di musica, sempre nuova. altro parallelo, molto più calzante, sono i capricci di paganini. in pochi sanno che i capricci di paganini scritti sono quasi sempre postumi alla prima esecuzione. paganini improvvisava, assolutamente. si nota anche nel 24° capriccio. la classica e il jazz sono mondi estremamente contingenti, ma il fatto che guardino in direzioni diverse non significa che non marcino insieme!
altro esempio, più personale. io per studiare le scale uso il metodo di bergonzi...e sono un saxofonista "classico". eppure bergonzi (jazzista) ha eviscerato combinazioni e pattern tecnici che ritrovo in musica come Berio, Milhaud, Glazounov, Denisov...e sì, anche nelle trascrizioni di Bach. La musica non è mai una strada unica, tutto è già stato inventato e tutto è in comunicazione! ::