io invece credo che si può non apprezzare anche un musicista incredibile come Brecker (non deve per forza piacere, anzi, a volte anche a me è parso ripetitivo per certe frasi, ma poi ci si può rendere conto che TUTTI hanno dei segni distintivi...) ma non mi sembra giusto sentenziare che fosse soltanto un "Sideman seppure di lusso", ho ascoltato migliaia di pezzi dove suona questo TENORISTA formidabile e definirlo tale è irriguardoso nei suoi confronti...anche pensare che non fosse un vero jazzista è per me sbagliato: anch'io, le prime volte che lo avevo ascoltato, in situazioni cosiddette Fusion, pensavo fosse "solo" un supertecnico instancabile ma sostanzialmente freddo e privo di idee proprie ma guai a sentirsi autorizzati a dare un giudizio definitivo su un musicista dopo pochi ascolti in certe singole situazioni...infatti l'ho poi ascoltato in altre completamente diverse e sono rimasto allibito...ci sono anche delle ballads dove Brecker dimostra ampiamente che suonava con una passione ammirevole...
al soprano l'ho sentito solo qua, di sicuro lo suona molto meglio di me ma effettivamente non mi sembra fosse al livello di gente come Mintzer e company...
detto questo, per me, brecker è il più grande dopo la morte di Coltrane e non ha solo imparato da lui, per diverse cose è andato oltre, per altre no, perchè la spiritualitÃ* e la ricerca quasi scientifica del maestro, che se avesse vissuto di più chissÃ* dove sarebbe arrivato, non è stata proseguita praticamente da nessuno...
La ricerca di Brecker è stata a mio avviso diversa, non universale (nel senso di suono e spazio) ma proprio dedicata al suo sax, al suono e ai rapporti intervallari tra i vari gradi, mantenendo sempre un certo collegamento con il sistema europeo o europeizzato, senza quindi "uscire troppo"...ma tutto queste è sempre avvenuto con una sorta di "sottinteso musicale", cioè stando quasi al di sopra, suonando su accordi completi e quindi allargati al massimo e il tutto alla velocitÃ* della luce, quindi indubbiamente il suo modo di suonare non può risultare semplice e scontato (così come l'ascolto)...Il tutto, quindi, per finire, si differenzia di molto da altri sassofonisti formidabili successivi a Trane, come ad esempio John Zorn, che hanno puntato più sulle possibilitÃ* sonore (incluso il rumore) dello strumento sax (senza per altro fare per forza qualcosa di originale visto che i musicisti contemporanei anche non jazzisti ci fanno delle cose pazzesche...)
senza voler causare polemiche mi fermo qua...