Qualche giorno fa mi è capitato di vedere al festival di Villa Carpegna (prima che suonasse Girotto) un documentario sulle big band del jazz, dalle origini agli anni 50, passando da Paul Whiteman a Duke Ellington, Cab Calloway, Count Basie, Fletcher Henderson e via dicendo fino ad arrivare a Benny Goodman e Stan Kenton.
Una delle cose interessanti era che oltre a suonare e a far ballare la gente (perchè questo essenzialmente dovevano fare), nelle orchestre c'erano alcuni "solisti" che facevano lo spettacolo nello spettacolo, come Louis Metcalf (se non ricordo male) nell'orchestra di Duke Ellington che pur essendo alla tromba, durante l'assolo del trombone scimmiottava bonariamente il collega, o lo stesso Cab Calloway durante la direzione della sua orchestra.
Credo che alla fine ognuno suoni come si sente di fare in quel momento, come magari Di Battista che lancia il sax durante il concertone di San Giovanni a Roma (se ne è discusso su un altro topic).
Differente, almeno per me, è se la cosa sia costruita ad arte in maniera mediatica per creare un personaggio (mi viene in mente un pianista italiano - l'innominabile al pari dell'altro innominabile - che finalmente da Feltrinelli han tolto dal jazz per metterlo nel limbo della musica contemporanea...ma che categoria è la musica contemporanea !?!? :lol: :lol: )