Zkalima,
in effetti io ho quasi sempre suonato saxofoni vintage perchè ciò che tolgono dal punto di vista della meccanica, lo restituiscono abbondantemente sotto il profilo del suono.
La mia predilezione è per gli americani, in primis Buescher e King, ma anche Conn, di cui ho avuto un 6m Ladyface e un Chu Artist dorato.
Il Martin invece non mi piace proprio, in mano mia suona nasale e lo sento "chiuso".
A me il mkVI non ha mai detto un granchè (giudizio strettamente personale), ed in genere Selmer non mi entusiasma, specie nella produzione degli ultimi 25/30 anni;
BalancedAction e Super B.A. sono saxofoni strepitosi ma costano delle cifre improponibili.
Serie 26, Supersax/Cigar Cutter e Radio Improved sono molto "americani" ma un pò arcaici.
Da RAMPONE&CAZZANI stanno lavorando alle nuove serie badando molto ai materiali (argento, rame, bronzo e lo stesso ottone), la lastra di cui sono fatti gli R1Jazz non ha nulla a che vedere con la maggior parte degli altri strumenti di nuova costruzione, in piĂą sono costruinti interamente a mano e in Italia.
E' stata proprio la sensazione di suonare un tubo dal solido suono vintage ma con una meccanica all'avanguardia a farmi propendere per il SOLID BRONZE lasciando il mio adorato SILVERSONIC, e prima di scegliere ho messo in croce il buon Claudio Zolla provando ogni genere di R1Jazz esistente in natura.
Il problema di molti saxofoni moderni è proprio la scarsa consistenza del materiale con cui sono costruiti che, come ovvia conseguenza, genera un suono inconsistente.
Ora è solo questione di sfogarlo...
attualmente ha ancora alcune incertezze nelle note centrali della mano sx (Si Do Do#) che suonano un pò chiuse, ma maltrattandolo un pò a furia di armonici e note lunghe il tutto dovrebbe rientrare in breve tempo.
A presto