Salve a tutti,
dopo aver provato questa "new entry" nel catalogo FL in quel di Quarna e soprattutto dopo aver valutato attentamente le caratteristiche del bocchino donatomi direttamente da François (me l'ha pure firmato col mio nome), mi sono deciso a fare una recensione dettagliata di queste nuovissime imboccature.
Premessa:
Tutte le caratteristiche interne (curvatura, camera, facing, tetto) delle imboccature FL vengono completamente ridisegnate al variare dell'apertura del becco. E' una peculiaritÃ* delle imboccature FL non riscontrabile in altri produttori in quanto si allungano di molto le ore di sperimentazione necessarie a equilibrare ogni singola apertura.
Questo per avere un prodotto calibrato, estremamente preciso e che possa dare il massimo a livello di facilitÃ* d'emissione qualunque sia l'apertura utilizzata.
In questo senso quindi, suonare con una determinata apertura piuttosto che con un'altra non diviene un'esigenza dovuta alla maggiore-minore fatica che si fa a gestirla, in quanto anche le aperture più estreme risultano molto facili da gestire come vedremo, ma alle esigenze di volume e di suono che si cercano.
Di conseguenza, parlerò in modo approfondito dell'imboccatura che io posseggo attualmente (FL B365 ML) e in modo un pò più superficiale delle altre che ho potuto testare a Quarna.
Premetto che mi sono concentrato sulle aperture più grandi dalla B345 alla B365 in quanto abitualmente suono con uno Slant Otto Link 9*. Le varie aperture sono state testate nelle 2 camere proposte da François (la Sphere e la Medium-Large).
Il materiale:
Come forse saprete François utilizza un materiale brevettato da lui stesso e a quanto pare segretissimo per costruire le sue innovative imboccature. Si chiama "Grounds" ed è una resina (a quanto sembra...) particolare che vuole imitare le caratteristiche timbriche e di trasmissione delle vibrazioni del legno senza tuttavia avere gli evidenti inconvenienti che questo materiale comporta (deformabilitÃ* a seconda delle condizioni atmosferiche, porositÃ* del materiale, deperibilitÃ* nel tempo, etc...). la cosa che si nota subito al tatto è una sorta di "granulositÃ*" della superficie. Ora non saprei dare una risposta alla domanda "i becchi FL avrebbero suonato meglio se fossero stati realizzati con materiali tradizionali?", dico solo che l'idea che una nuova forma comporti l'utilizzo di nuovi materiali mi piace e mi sembra corretta.
Sono le stesse motivazioni che accompagnarono i "pionieri" della fabbricazione delle imboccature degli inizi del '900 che apportarono modifiche sostanziali sia alla forma che ai materiali introducendo il metallo e l'ebanite, laddove i becchi per sax e clarinetto erano tradizionalmente fabbricati in legno, con camere esageratamente grandi e aperture chiusissime.
Andiamo con ordine:
B345 "Sphere chamber":
Bocchino estremamente potente e facile da controllare. La Sphere chamber conferisce una proiezione di suono impressionante che rende questo becco maggiormente adatto a stili moderni (lo vedo bene per baritonisi che suonano in una marching band, per musica Funky ed consimili). Per equilibrare l'apertura piuttosto grande (equivalente a un 9*) si è ricorso a un facing medio lunga che permette l'utilizzo di ance piuttosto dure (io lo testai con una Rigotti 3 prestatami gentilemente da François). Incredibile la risposta sugli armonici: tale becco permette filtraggi di ogni tipo e permette di estrarre multifonici semplicemente lavorando la posizione del gruppo laringe-gola. Inutile dire che un simile prodotto è indirizzato comunque a un'utenza di musicisti professionisti in quanto questa estrema duttilitÃ* a livello di timbro e armonici potrebbe ritorcersi contro al musicista stesso qualora non abbia le idee estremamente chiare in testa.
Mi è piaciuto, ma sul sax basso snaturava eccessivamente il suono rendendolo troppo chiaro. Siccome a me serve un becco che faccia il "doppio lavoro" ho preferito passare ad altro. Ritengo tuttavia che sul baritono possa raggiungere equilibri diversi e maggiormente favorevoli.
B325 "Sphere chamber":
Caratteristiche timbriche molto simili al precedente becco. Vista la curvatura meno pronunciata risulta resistente più o meno allo stesso livello del precedente becco nonostante l'apertura sia inferiore (8 - 8*). Invariate le caratteristiche che permettono multifonici e filtraggi di armonici. Forse è il becco che si discosta più di tutti dal mio modo di concepire il suono. Anche l'apertura più chiusa rispetto a mio Slant abituale non ha favorito l'approccio con questo becco.
B365 "Medium Large chamber":
L'apertura più grande fabbricata da François (eccetto roba custom). E' equivalente a un 10* "tradizionale" eppure il becco in questione riesce a supportare tranquillamente ance medio dure. Sul basso l'ho testato con una Rigotti 3, mentre sul baritono ho sentito presto l'esigenza di montare una 3,5. Questo è dovuto sicuramente al fatto che il buon François ha, come giÃ* detto, riequilibrato la curvatura del becco studiandone una ad oc (in questo caso molto lunga) la quale favorisce l'utilizzo di ance medio dure.
La cosa ha dei vantaggi innegabili in quanto ance più dure permettono una maggiore duttilitÃ* nel registro sovracuto, un suono più compatto e meno zanzaroso e favoriscono l'uso di tecniche avanzate come i filtraggi di armonici, i multifonici e i suoni distorti.
La camera in questo caso è di tipo tradizionale, piuttosto larga e presenta delle incredibili similitudini con il mio Slant. La peculiaritÃ* del becco è insita nel tetto interno che in modo piuttosto brusco tende ad abbassarsi notevolmente rispetto alla camera. L'attaccatura tra la camera interna e il tetto è arrotondata e ogivale. Sulla punta ( baffle) si denota una lavorazione simile a un Roll Over convesso, tipico appunto dei vecchi link ed in generale lavorazione che porta innegabili vantaggi a livello di suono soprattutto se applicata a una camera larga la quale potrebbe facilmente dare un suono ovattato. Applicando questa delicatissima lavorazione si mantiene il suono scuro e profondo della camera larga e allo stesso tempo si favorisce un buon equilibrio di armonici favorendo una maggiore proiezione del suono.
Il becco in questione possiede un suono estremamente profondo nel grave e ricco e potente nel registro acuto e sovracuto. Facilissimo, nonostante l'apertura, l'attacco delle note; un caratteristica spesso spiacevole del baritono-basso-contrabbasso è insita nell'attacco che quasi sempre risulta "slappato". In questo caso è possibile ottenere attacchi morbidi e delicati anche sulle note gravi.
La camera piuttosto grande e l'apertura importante ne favoriscono un utilizzo anche sul sassofono basso, cosa per me fondamentale in quanto spesso mi trovo a dover alternare i due giganti della famiglia del sassofono e contare su di un unico setup è di una grandissima comoditÃ*. Senza parlare poi delle ance: utilizzando un becco da baritono sul basso posso utilizzare ance da baritono con evidente risparmio economico e soprattutto con una maggiore varietÃ* e scelta di marche e modelli.
Inutile aggiungere che un'apertura cosìgrande sia indirizzata a musicisti avanzati dotati di una meccanica respiratoria impeccabile in quanto per saturare una bestia simile è comunque necessaria una grande quantitÃ* d'aria. Concordo inoltre con quanto affermato da François nel suo sito: è un becco indirizzato a coloro che necessitano una totale libertÃ* d'espressione e che sono preparati a impiegare una grande quantitÃ* d'aria.
Veniamo ora al paragone col vintage ovverosia il mio vecchio Link Slant 9* originalissimo.
La cosa che più mi ha impressionato al confronto con la mia vecchia gloria è che la profonditÃ* di suono del FL rimane pressoché identica a quella dello slant, guadagnando semmai qualcosa in più nel registro grave (cosa probabilmente dovuta alla grande apertura probabilmente).
L'FL risulta invece innegabilmente superiore per quel che riguarda il controllo del registro acuto e sovracuto ed in generale la sensazione principale che si ha con questo becco è di totale libertÃ* d'azione e chi era con me mentre testavo il 365 a Quarna ne è testimone. Sullo Slant tutte le tecniche basate sull'alterazione e/o filtraggio dello spettro armonico (sovracuti, distorti etc...) risultano sempre rischiose. Diciamo che è un becco adatto ad essere utilizzato in modo più "tradizionale".
Conclusione:
i giganti della famiglia del sax sono da sempre stati bistrattati da produttori di accessori e imboccature. Ad oggi trovare un buon becco per baritono è un'impresa ardua vista l'esiguitÃ* di produttori che si dedicano seriamente a questi strumenti. Anche marche ed artigiani blasonati, pur producendo prodotti pregiati per i tagli tradizionali, spesso commettono grossolanitÃ* nel trattare questi strumenti.
In questo caso siamo di fronte a una completa inversione di marcia: se i becchi per alto, soprano e tenore sono ottimi, i modelli per baritono risultano ancora più performanti rispetto ai suddetti.
Il bocchino FL B365 in particolare mi ha lasciato di sasso soprattutto per il fatto che riesce ad eguagliare le caratteristiche del mio Slant ma con l'aggiunta di una duttilitÃ* estrema che nemmeno il mio Link possiede. E considerate che ve lo dice uno che sulle imboccature è molto tradizionalista...