Tzadik dice una cosa giusta, sulla quale spesso si "sorvola"...M. Davis era un borghese afro-americano: il padre era un medico, che lo ha aiutato economicamente e non solo in tante situazioni...
Davis aveva capito che la musica cambia al cambiare dei tempi, perchè cambiano le modalitÃ* di fruizione/produzione...è quello che per prima ha capito (complici anche dei produttori di intelligenza raffinata, Macero in primis) che produrre un disco e diverso dal fare un live e nel mondo del jazz, ciò è rivoluzionario...ed è l'unico jazzista che ha saputo trarre "lezioni significative" dall'esperienza di Woodstock...

Tornando al bistrattato tema iniziale di questo topic, l'essenza può essere:
se chi suona, qualunque cosa suoni o scelga di suonare, si trasforma in un fanatico religioso,
esprimerÃ* condanne per altri "fanatici" di altre "religioni"...