Mettiamola così: il jazz è una delle poche musiche dove si può anche fare la storia senza essere grandi strumentisti,ma avendo altri talenti..se uno deve andare a suonare musica classica in orchestra o da solista, la sua funzione è anche essere una sorta di "braccio meccanico", bisogna essere puliti c'è poco da fare, il passaggio deve essere perfetto, la dimensione artistica conta ben meno.

Nel jazz tra coloro che avevano particolare facilitÃ* e bravura tecnica possiamo trovare O. Peterson, J.Griffin, C.Adderley, C.Brown, Sal Nistico, Rollins,B.Evans, Parker,JJ Jonhson, P.Woods e tanti altri..ma pensiamo per esempio a A.Jamal, W.Shorter,S.Rivers,J.Byard.O. Coleman, C.Baker, M.Davis ecc questi ultimi non hanno la stessa facilitÃ*, pulizia o naturalezza tecnica sullo strumento rispetto ai citati precedentemente ma hanno fatto la storia lo stesso..questa è l'essenza del jazz, musicisti che in un ambito accademico o classico non avrebbero avuto tante possibilitÃ*. ( Intendo dire che tra le file dei Berliner non li vedrei molto bene i vari Rivers, Shorter, Baker eccc)

Ci sono tanti tipi di "bravure e talenti" nella musica, diciamo che per abitudine e per scuola classica le persone identificano il fenomeno o il bravo in colui che ha grande tecnica, ma grazie al jazz capiamo che può essere molto più importante avere il talento del "feel", dell'arragiamento, del capire la musica intorno a noi e saperla organizzare, di creare un suono, emozioni. Detto questo, bando ai venditori di fumo,che pensano che suonare a casaccio sia figo! PJM