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Discussione: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

  1. #121

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    @Puma,

    ho apprezzato l' energia di molti dei tuoi post (Liebman a parte... [a culo]) e ti invidio il copyright dei fiskioni! Però, vai a riguardare la nostra polemica precedente e scoprirai che ho chiesto di essere bannato io, non di bannare te!!!!!!!!!

    Adesso si capiscono un po' di cose in più...

    Mi hai spiegato il perchè delle tue reazioni e lo stesso provo a fare io:

    studio 4 ore al giorno (in macchina), alzandomi all' alba e saltando la pausa pranzo al lavoro. Praticamente tutti i giorni della settimana. Non lo dico per fare l' eroe (col libricino sotto il braccio :D [senza culo]), anzi, a volte mi sento un maniaco più che altro e, comunque sia, a sera sono (quasi sempre soddisfatto, ma) sfasciato.

    Vista così, ammetterai che quelli che "cioè faccio il free jazz", "l' importante è esprimere qualcosa" ecc. senza che ci sia neanche un' ombra di serietÃ* e di sacrificio mi facciano solennemente incaXXare (e non mi riferisco a te che non fai il "cioè, free jazz", nè mi ci riferivo prima, credimi).

    Tra l' altro, senza voler esagerare nella distensione che mi sembra di intravedere, apprezzo il Punk come tutte le altre espressioni artistiche che hanno voltato una qualche pagina. [senza culo]
    Saxforum's MILF
    Bee Yourself
    Fatti non foste a viver come il_dario
    Reedbreaker spacca!
    E nunn' è a mia 'sta giacca... me l'hann prestat"

  2. #122

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    973

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    per i grandi del Jazz comunque la tecnica era un dettaglio. non la massima aspirazione. dettaglio da affrontare però....
    Tenore:R&C R1 Jazz AGU
    Spectruoso 280; ultimate ligature, cap e ance 3,5 FL
    Soprano dritto: R&C R1 Jazz Solid Bronze SB
    Jody Jazz HR 7*, ultimate ligature, cap e ance 3 FL
    http://www.myspace.com/jacopoalbinimusic

  3. #123

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Mettiamola così: il jazz è una delle poche musiche dove si può anche fare la storia senza essere grandi strumentisti,ma avendo altri talenti..se uno deve andare a suonare musica classica in orchestra o da solista, la sua funzione è anche essere una sorta di "braccio meccanico", bisogna essere puliti c'è poco da fare, il passaggio deve essere perfetto, la dimensione artistica conta ben meno.

    Nel jazz tra coloro che avevano particolare facilitÃ* e bravura tecnica possiamo trovare O. Peterson, J.Griffin, C.Adderley, C.Brown, Sal Nistico, Rollins,B.Evans, Parker,JJ Jonhson, P.Woods e tanti altri..ma pensiamo per esempio a A.Jamal, W.Shorter,S.Rivers,J.Byard.O. Coleman, C.Baker, M.Davis ecc questi ultimi non hanno la stessa facilitÃ*, pulizia o naturalezza tecnica sullo strumento rispetto ai citati precedentemente ma hanno fatto la storia lo stesso..questa è l'essenza del jazz, musicisti che in un ambito accademico o classico non avrebbero avuto tante possibilitÃ*. ( Intendo dire che tra le file dei Berliner non li vedrei molto bene i vari Rivers, Shorter, Baker eccc)

    Ci sono tanti tipi di "bravure e talenti" nella musica, diciamo che per abitudine e per scuola classica le persone identificano il fenomeno o il bravo in colui che ha grande tecnica, ma grazie al jazz capiamo che può essere molto più importante avere il talento del "feel", dell'arragiamento, del capire la musica intorno a noi e saperla organizzare, di creare un suono, emozioni. Detto questo, bando ai venditori di fumo,che pensano che suonare a casaccio sia figo! PJM
    Sop: Mark VI 267xxx- Yamaha 62R
    Alto: Mark VI 133xxx - Mark VI 220xxx
    Ten: Mark VI 163xxx- Mark VI 189xxx
    Bar: Selmer Mark VI 168xxx
    As: Meyer NY 5M ( '60)-Selmer long F ('65)
    Ts: F.Gregory MkII - Guardala vintage Studio e MB2- B.Evans 1AO

  4. #124

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    cosa intendi per grandi strumentisti?
    la musica è l'espressione della nostra anima

  5. #125

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Questi intendeva...

    Citazione Originariamente Scritto da PJM
    Nel jazz tra coloro che avevano particolare facilitÃ* e bravura tecnica possiamo trovare O. Peterson, J.Griffin, C.Adderley, C.Brown, Sal Nistico, Rollins,B.Evans, Parker,JJ Jonhson, P.Woods e tanti altri..

    ... e poi quelli che sono venuti dopo: Brecker, Berg, Garrett... Joshua Redman... insomma tutti quelli che facevano talmente tante note da riuscire a rompere un sax (vedi Brecker e Garrett)...

  6. #126

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    come si fa a non essere grandi strumentisti nel jazz.....
    la musica è l'espressione della nostra anima

  7. #127

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Beh, Miles Davis non lo era certamente eppure è uno di quei nomi imprescindibili nella storia del Jazz e della Musica.
    T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
    A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
    S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
    Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)

  8. #128

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Pian piano, l'aspetto "disumanizzante" di certa pratica strumentale sta venendo fuori...
    Come per articolare un pensiero, bisogna conoscere le "parole giuste" per esprimerlo, così in musica: il punto è possedere il vocabolario tecnico che ci serve o serve nel contesto in cui si opera.
    Per gli accademici, non c'è speranza: la "sofferenza" supera la gioia, perchè l'addestramento prevede come affrontare le "gimkane" della pagina scritta e di una moltitudine di "sensibilitÃ* diverse" (compositori)
    Negli altri generi, dipende da quali aspetti si è attratti: la potenza, l'energia, la spettacolaritÃ*,
    la danzabilitÃ*, l'intimismo...che ciascuno deve riconoscere in se stesso ovvero durante lo studio, bisogna essere capaci di sviluppare la propria capacitÃ* autocritica con discernimento e comprendere quali sono gli aspetti (suono, articolazione, agogica, dinamiche ecc) che ci piacciono e vengono facili e quelli su cui bisogna lavorare, ma se c'è un obiettivo di fondo da raggiungere, non fine a se stesso.

    Tzadik ha detto una triste veritÃ*: i gruppi non posseggono piu' una "base comunitaria" - per intenderci, il quartetto di Coltrane, passava giornate a fare take dello stesso brano fino a quando il grupppo suonava come "entitÃ* unica"; Sun Ra ha tenuto in piedi un orchestra per 30 anni, autoproducendo i suoi dischi...
    Se si incontrano degli "estranei" per suonare, tutto 'sto feeling e interplay scatta se c'è comunanza di intenti...e "magie" in tal senso non possono accadere immediatamente... anche se talvolta può accadere anche il contrario, quando si è in particolare "stato di grazia"...
    La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
    Edgar Varèse

  9. #129

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Esempio pratico.

    Ho ascoltato a "La Sosta" il quartetto di Mark Sherman (vibrafonista). Concerto stupendo, i musicisti si divertivano palesemente a suonare e l'interplay, la forza, la comunicabilitÃ* erano eccezionali. Ancora ho i brividi e ricordo distintamente anche la scaletta dei pezzi....ed è passato più di un anno......è un quartetto che suona insieme da 8 anni. Cito questo perchè è in ogni caso un jazz che si può definire "classico" sia come scelta dei brani che come lessico espressivo.

    Sempre lì ho ascoltato lo splendido Emanuele Cisi chiamato per comporre un quintetto con Pietro Condorelli come leader.....altro gruppo (quintetto) "classico"... ora a parte il fatto che Emanuele mi ha affascinato ed estasiato con il suo sax, tra l'altro un Super 20, la situazione ad ogni brano era: "facciamo questa?"...... il livello generale ovviamente era alto ma....era chiaro come non fosse un vero gruppo e questo, volente o nolente traspare.

    Poi c'era il quintetto di Greg Osby che "classico" non è e che ha portato il concetto di interplay ad un esponente altissimo, con delle dinamiche impressionanti per estensione, per un'assoluta mancanza di sguardi e di "one, two, three, four", per un continuum senza pause tra un brano e l'altro ed una musica che scaturiva letteralmente dalle anime per raggiungerne altre....beh, la smetto sennò mi commuovo... :cry:
    T 10M 1936 - Mark VI 1968 - Sequoia Silver mpc Vibra Master Gerber 8, EB 8, GS Slant 7*, Soloist LS 8
    A 6M 1926 - B&S Series IV 2001 mpc Super Jazz Gerber 6, Syos custom 7
    S Conn Gold Plated 1926 - Sequoia K91 mpc Vintage Gerber 8, Eolo NS 72, Syos custom 8
    Digital Emeo - Cl Buffet RC 21/7 + Flicorno soprano Grassi :)

  10. #130
    Visitatore

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Gli Yellowjackets sono insieme da più di 25 anni, con Mintzer dal 91 e ora è anche tornato Kennedy. :saputello E che interplay!

    Piccolo esempio ma ce ne sono tantissimi altri, ripeto....qualcosa in giro che meriti di essere ascoltato c'è... :fischio:

  11. #131

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    io non riesco a capire il fatto dei grandi strumentisti,qualcuno mi puoòspiegare meglio,perchè ce un fatto di incompresione a livello linguistico
    la musica è l'espressione della nostra anima

  12. #132

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    scusate l'OT ma mi spiegate questa cosa delle "faccine a culo e senza culo"? Saro' poco sveglio ma non l'ho capita
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  13. #133

    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Se ti capita per le mani il "Finnegans wake" di Joyce e incominci a leggere puoi rimanere sconcertato, se non ti immergi in un nuovo tipo di lettura: molta arte è "riflessione" sui propri mezzi...o la creazione di un nuovo mondo immaginario...
    Ognuno possiede il proprio immaginario...
    e ciascuno sceglie i "suoni" che identificano meglio la propria immaginazione. la possibilitÃ* di "creare mondi" con relazioni diverse...
    Gli "sperimentatori" sono stati criticati in ogni epoca, perchè scoprivano nuove relazioni sonore
    che rimettevano in discussione ciò che era comunemente accettato...poi diventano a loro volta dei "classici" in epoche successive...
    La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
    Edgar Varèse

  14. #134

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    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    Citazione Originariamente Scritto da PJM
    ma pensiamo per esempio a A.Jamal, W.Shorter,S.Rivers,J.Byard.O. Coleman, C.Baker, M.Davis ecc questi ultimi non hanno la stessa facilitÃ*, pulizia o naturalezza tecnica sullo strumento
    non sono per niente d'accordo. i musicisti "con poca tecnica" che citi secondo me sono tutti dei gran tecnici. Shorter ha un controllo dello strumento veramente incredibile, Ornette Coleman per scaldarsi suonava i pezzi di Parker a velocitÃ* folli. Chet aveva anch'egli un controllo pazzesco... Miles non studiava un ***** perchè se ne sbatteva ma da giovane suonava... altrochè se suonava! STUDIO GENTE!!! STUDIO!!! NON PUGNETTE!!!
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  15. #135

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    Re: Atteggiamenti Saxofonisti jazz nei confronti di altri generi

    io non capisco più allora cosa intendete con tecnica, perché se quelli che hai citato non hanno tecnica...allora....non so....che diavolo è la tecnica??? Suonare sedicesimi a 240 di metronomo è solo un aspetto della tecnica, non è la tecnica. Mi sa che qui si confonde la velocitÃ* delle dita con la tecnica.
    Se potessi viaggiare nel tempo tornerei indietro per diventare il padre di Kenny G.
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