Qualche tempo fa, in un messaggio in cui si chiedevano degli spartiti, avevo posto una questione che però, essendo un OT, non è stata molto discussa. Quindi la ripropongo.
Vedo molto spesso nel forum messaggi di utenti che chiedono aiuto per reperire partiture di brani o assoli semplicissimi. Ogni volta mi pongo la stessa domanda? Ma non sarebbe più semplice o quanto meno più utile sul piano didattico trascriverli?
Vuoi mai vedere che molti sassofonisti sottovalutano l'importanza dell'orecchio?
Io personalmente sono convinto che per un sassofonista essere in grado di "suonare ad orecchio" sia tanto importante quanto saper leggere.
Infatti ritengo che nel XXI secolo un musicista non possa considerarsi completo se non è in grado, non solo di leggere (è scontato che la capacitÃ* di lettura sia ancora fondamentale), ma anche di suonare quello che sente senza vedere la partitura.
Per "suonare quello che sente" intendo suonare "esattamente" quello che sente ossia riprodurre esattamente la sequenza degli intervalli, le figurazioni ritmiche, le dinamiche, il fraseggio e (per quanto riguarda il sassofono) anche il timbro strumentale. Suonare "a orecchio" non vuol dire suonare "a ca**o".
La didattica musicale di stampo eurocentrico ha sempre messo in primo piano la lettura, relegando ai margini della formazione dello strumentista l'ear training. Ciò deriva dal fatto che sino alla grande diffusione della musica registrata, compiutasi nella prima metÃ* del secolo scorso, lo strumentista era sempre chiamato ad eseguire delle parti che l'autore aveva scritto. Quindi la capacitÃ* di riprodurre esattamente la musica non scritta non era poi così importante per il semplice strumentista.
Con la massiccia diffusione della musica registrata e commerciale si sono verificati due fenomeni
- una parte della musica (gran parte del jazz, del rock e del pop) ha cominciato ad essere "creata" nel momento stesso dell'esecuzione, senza essere precedentemente scritta. Non mi riferisco soltanto alla musica improvvisata ma anche a quei progetti che prendono vita in studio con l'interazione dei musicisti che creano l'arrangiamento. Non è che i dischi dei Pink Floyd e dei beatles siano nati con Roger Waters o Paul Mc Cartney che portavano in studio lo score completo con le parti di tutti gli strumenti mentre gli altri musicisti eseguivano. Nella musica leggera molto spesso l'autore porta soltanto un'idea abbozzata (se proprio va di lusso un lead sheet con tema e sigle) e gli strumentisti creano le loro parti.
- una parte della musica pur essendo completamente scritta dall'autore e semplicemente eseguita dagli strumentisti è creata e prodotta soltanto per essere pubblicata in forma registrata e non anche in forma scritta, come una partitura.
E' evidente che un musicista contemporaneo, senza un adeguato "ear training", si vedrÃ* assolutamente preclusa la possibilitÃ* di eseguire tutta la musica che non è stata scritta e o che non è stata pubblicata in forma scritta.
Ciò vale a maggior ragione per il sassofono. Infatti il 90% delle cose migliori create per sassofono sono state registrate ma non scritte.
Preciso nuovamente che lettura rimane assolutamente essenziale e che non ritengo affatto che l'orecchio possa sostituire la capacitÃ* di leggere un qualsiasi spartito!!!
Io ho detto la mia nella speranza che magari si accenda una lampadina nella testa di qualche "giovinetto" alle prime armi.
Voi che ne pensate?