Quella del vibrato è una questione che mi ha affascinato per anni. Ero già abbastanza soddisfatto del mio vibrato che producevo con una leggera variazione ciclica dell'intonazione ad opera del labbro, sostenuta dalla pressione costante dell'aria, quando mi misi a studiare la questione sul flauto traverso.

Un masterclass tenuto da James Galway riportato su youtube mi ha aperto gli occhi sul ruolo della laringe nella produzione del vibrato in un modo del tutto simile a quello che usano i cantanti.

Di fatto oggi come anni addietro il mio vibrato sul sax è prodotto sempre dal labbro ma con l'input che parte dalla laringe. Il risultato è una modulazione molto più naturale, con la possibilità di aumentarne parecchio l'ampiezza senza cadere nel "meccanico". Aiuta molto cantare prima la nota che si vuol suonare, applicando il vibrato che si vuole ottenere. All'inizio il labbro tende a "sganciarsi" dalla laringe andando per conto suo... te ne accorgi subito perchè il vibrato diventa irregolare e meccanico, poi, col tempo, i due elementi si compattano e il risultato, secondo me, premia di molto l'impegno speso.

Naturalmente questa è solo la mia esperienza personale che riporto con piacere, credo che esistano altri approcci che portino ad altri risultati positivi, in ogni caso, come già detto giustamente da altri, il vibrato è un elemento espressivo e quindi credo anch'io che vada necessariamente relazionato al contesto musicale in cui lo si vuole applicare.