Scusa il ritardo :sonno: !

1) Esercizi sul vibrato nel canto: cantare la nota dritta e poi "rilasciare" il vibrato come fanno i veri cantanti, non importa se la nostra voce è un po' una schifezza, quello che conta è capire il meccanismo di produzione del vibrato. Poi la stessa cosa con il bocchino, poi con note lunghe di diversa altezza sul sax creando con la fase del vibrato dei multipli delle varie velocità impostate sul metronomo e infine direttamente sui brani per affinare il gusto.
Ma la cosa più importante è l'imitazione: ascolta i saxofonisti che vengono dal Gospel (Kirk Whalum per dirne uno famoso ma anche tanti altri sconosciuti che suonano nelle formazioni di Gospel moderno che arrivano da Memphis, Atlanta e via dicendo), quelli usano il sax come la voce e non è un caso che quasi tutti cantino anche da paura.

2) Come per tutte le cose creative decidi tu sulla base di come ti trovi. Una cosa però è abbastanza tipica: come tutti i meccanismi abbastanza profondi è inutile starci troppo di seguito perchè dopo un po' la percezione si perde per strada, non si capisce più nulla di quello che si sta facendo e il vibrato diventa nervoso/meccanico. Molto meglio esercitarsi per tempi ridotti ma spesso.

3) Come la 2 è soggettivo, io il vibrato lo adoperavo già, però da quando ho cominciato a ragionare sull'emissione vocale come input ho cominciato subito ad applicarlo usando un po' d'attenzione.

4) Dipende, su un brano swing medio il vibrato corto e leggero sulle note più lunghe di 1/4 è praticamente automatico (poi bisogna vedere se, suonando in sezione, la cosa è compatibile con gli altri), invece sulle note lunghe di una ballad decido se applicarlo subito oppure con un po' di ritardo ma per quanto riguarda il meccanismo di produzione non ci penso più, è una cosa naturale, tra l'altro aiuta parecchio a tenere la gola aperta sulle note acute, sempre per la stessa questione di similitudine con il canto. Saluti!