Sono passati due anni da quando ho acquistato questo strumento e il mio giudizio rimane positivissimo.
Il suono ha la tipica rotondità dei vintage americani ed una proiezione fantastica. Più si spinge e più lo strumento da suono che si propaga in avanti. Ho suonato in big band anche in acustico all'aperto e, nonostante la situazione estrema, non ho avuto alcun problema a "venir fuori", leggendo le parti del primo alto ed improvvisando con la ritmica che pestava.
Lo strumento permette di ottenere molte tipologie di suono dal morbido all'aggressivo. Non è, però, lo strumento migliore per valorizzare i timbri dei bocchini a buffle alto tipo Dukoff D e derivati. Ottimo invece per sonorità bop e postbop, specialmente con bocchini di ebanite.
L'intonazione è perfetta. Per certi aspetti, quasi più precisa di quella dei Mark VI.
Se si è abituati a suonare strumenti con tastiera "Selmer Style", nelle prime settimane la meccanica è piuttosto ostica perchè ha un'inclinazione completamente diversa da quella degli strumenti moderni. Con il passare del tempo, però, ci si abitua e si superano gli iniziali problemi. Invece i passaggi tra le note del castelletto, anche con la pratica, rimangono sempre poco agili ed abbastanza impegnativi.
Questo strumento, a mio parere, è assolutamente imbattibile nel rapporto qualità/prezzo.
L'Aristocrat Terza Serie, pur essendo praticamente uguale al BIG B, si può trovare intorno ai 700/800 euro. Una cifra ridicola per la qualità di un contralto del genere.
Quindi consigliatissimo a chiunque voglia acquistare un sassofono professionale di fascia top con il budget di uno strumento da studio.
Qui un'esempio sonoro del vecchio Buesch (i limiti sono imputabili più all'esecutore che allo strumento).
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