Quoto Filippo: dipende al 95% da quanto lo "strumentista" è "studiato" e da quanto conosce lo strumento e il setup che usa...

Parte dipende anche dal sax, però esclusi Yamaha e Yanagisawa (che per loro caratteristica hanno un suono che rimane "fermo" dal punto di vista armonico variando il modo e la quantitÃ* di aria immessa nello strumento), il resto del mondo ha questa caratteristica.

Gli strumenti "europei", invece, hanno gamma armonica che varia in funzione dell'emissione (quindi di come si suona, quanta aria si butta dentro lo strumento e da cosa si usa per farlo).

Su tutti i Selmer oltre una certa pressione di aria immessa (e conseguente volume sonoro) il suono di gonfia di armoniche e diventa più "definito" (più armonici = più definizione).
Sui Selmer datati questa soglia era più bassa e quindi anche suonando a bassi volumi si riusciva ad avere un suono molto definito, che con strumenti più moderni era complicato ottenere... tutta sta cosa dipende dalla lastra e da cosa c'è sopra la lastra.

Concluedendo, con un Mark VI hai una buona riprova di quello che ti ho descritto a grandi linee (poi non è automatico che uno riesca a sentire in maniera netta le caratteristiche... è una cosa un po' soggettiva!), non succede soltanto con i Mark VI.