Originariamente Scritto da Danyart
Fidati è meglio l'Inps che non l'Enpals...
In soldoni:
I contributi previdenziali all'Enpals li versi a prestazione (cioè sul concerto) all'Inps li versi a durata (anni di lavoro e li paghi mese per mese): ovviamente l'Inps non credo che verifichi che il tuo lavoro sia "continuativo", l'Inps intasca i soldi e a 70/80 anni ti da la pensione.
Tutti i professionisti che conosco o hanno una partita IVA ai minimi regimi (30000€/anno) o hanno partita IVA come idraulico, muratore etc etc: rilasciano regolare fattura, però alla fine versano i contributi all'Inps.
Nessuno ha una partita IVA come "operatore dello spettacolo" (che sarebbe soggetto all'Enpals).
Altrimenti anche per uno molto attivo (ho amici che fanno più di 200/250 concerti all'anno) con la pensione che ti arriverebbe non ti paghi neanche il telefono.
Conviene l'Enpals se ti pagano dai 1000€ a concerto in su... e se ne fai tanti (più di 200 al anno).
Poi ovviamente se sei un Jarret o un Shorter (ti basta l'incasso di un concerto per fare una vita da borghese, specie Jarret che chiede 200000/250000€ a concerto e infatti suona solo a Umbria Jazz).
Io tanti concerti li faccio in regola: suono in un paio di formazioni che sono "associazioni", loro mi rilasciano un "certificato dei compensi assoggettati a ritenuta d'acconto": così loro su quello non versano IVA e siamo tutti più contenti. :lol:
Quel certificato poi eventualmente lo usi per fare la dichiarazione dei redditi...