Io ho lasciato che "accadesse" di cambiarlo, dal primo tenore grassi che non ho mai amato con l'ottolink che invece amo, passai ad un weltklang che sembra il tubo di una stufa, e che mi arrivò in dono, fu una grazia e un'apertura insperata (ancora adesso lo amo e ogni tanto lo suono), fino al gretsch, che come dice il mio riparatore con accento torinese: "questo sax spacca il culo ai passeri", fino al giungere, per vie misteriose, del Berg Larsen che ha compiuto la mia aspirazione di suono, adesso basta; devo solo migliorare io, poi, a maturazione, qualcos'altro succederÃ*.
Le cose giuste le chiamiamo interiormente e quando vedono che i tempi sono maturi vengono, inutile fare mille prove, portano solo confusione e incertezza, se non si è un professionista.