Riporto il ricordo di un nostro collaboratore, Maurizio Spennato.

Un ramo portante del grande albero della musica jazz è stato precocemente estirpato da una grave malattia, purtroppo incurabile: il grande sax-tenorista Michael Brecker se n'è andato a soli 58 anni.

Fin da ragazzino, ascoltando la musica dei dischi di suo padre, Michael Brecker imparava a conoscere Miles Davis, Thelonius Monk e Duke Ellington, ed iniziava a studiare, il clarinetto, prima, ed il sax contralto poi.
Quando poi conobbe la musica di John Coltrane, essendone rimasto folgorato, lasciò clarinetto e contralto e passò al sax tenore.
La sua musica fu una continua evoluzione di quella di Coltrane, esportata nei generi musicali più svariati, come testimoniano le varie collaborazioni con personaggi sorprendentemente eterogenei del panorama musicale internazionale.
Vinse per ben undici volte il Grammy Awards.
Sua particolare caratteristica fu la grandissima sensibilitÃ* interpretativa, accompagnata da una puntigliosa ricerca espressiva, che lo portò ad essere considerato un anello fondamentale sia nell'evoluzione che nell'innovazione dei diversi generi musicali che incrociò nel corso della sua carriera.
Attraversò il periodo del "jazz-rock elettrico" assieme al chitarrista John Abercrombie ed al batterista Billy Cobham, successivamente si affaccio alla "Fusion" vera e propria assieme al fratello maggiore Randy, trombettista, con cui formo il gruppo dei "Brecker Brothers".
Ma i più lo conoscono grazie alla fortunatissima esperienza degli Steps Ahead, assieme a Mike Mainieri, al batterista Steve Gadd ed al contrabbassista Eddie Gomez: nei primi anni '80 gli “Steps†venivano citati e fatti ascoltare per esemplificare come si andava sviluppando la musica "fusion" in quegli anni.

Sappiamo tutti che Michael Brecker avrebbe avuto ancora molto da dire e da insegnare con il suo sax se la grave malattia, che lo attanagliava giÃ* da qualche anno, non lo avesse definitivamente fermato.