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Discussione: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

  1. #16

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Era amico di Bean, ma cominciò a suonare il sax insieme ai fratelli Young, d'accordo, io ho aperto la questione per una ragione precisa, che trovo sempre un po' astratto polarizzare due posizioni, il rischio è quello di rendere i due musicisti degli emblemi di idee e concezioni o scuole e perdere di vista la strettissima relazione che intercorre tra la persona e la sua musica, relazione che quando si compie, come nel loro caso, produce qualcosa di unico e irripetibile.
    Al liceo artistico facevano studiare la storia dell'arte sull'Argan, era sempre la solita zuppa; venezia e firenze, disegno e pittura, Delacroix e Ingres, ragione e sentimento, insomma una palla bestiale che si appiccica ad ogni contesto artistico riducendolo ad un confronto che secondo me falsa la questione.
    Sarebbe come chiedersi se è più interessante il modo minore o quello maggiore.

    Beh in questo caso lascerei la risposta ad una canzone che credo tutti conosciamo:

    Everytime we say goodbye
    I die a little
    Everytime we say goodbye
    I wonder why a little
    Why the gods above me
    Who must be in the know
    Think so little of me
    They allow you to go

    When you're near
    There's such an air
    Of spring about it
    I can hear a lark somewhere
    Begin to sing about it
    There's no love song finer
    But how strange the change
    From major to minor
    Everytime we say goodbye

    There's no love song finer
    But how strange the change
    From major to minor
    Everytime we say goodbye
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  2. #17
    Visitatore

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Da quello che ricordo, Prez fu costretto agli inizi a imparare a memoria tutti i soli di Coleman Hawkins.
    Evidentemente il suo modo di suonare così diverso da tutti gli altri e dallo stesso Hawkins e che ha ispirato tutta la nuova generazione di sassofonisti
    era frutto di una genialitÃ* innegabile.
    Prez segnò una linea di demarcazione netta tra un certo tipo di improvvisazione verticale e fedele all'armonia del brano ed un nuovo modo più arioso e creativo pur rimanendo ancora in un contesto tradizionale.
    Anche il suono, molto sensuale e maschio in Hawkins, non è assolutamente curato da Lester Young che usa il sax come veicolo della propria espressivitÃ*,
    come quando suona il clarinetto (molto raramente) con un suono non certo classico, un pò come è accaduto per il clarinettista Pee Wee Russel che con il suo particolarissimo modo di suonare anticipò di molti anni il fraseggio moderno.

  3. #18

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Ragazzi, mi sento un peccatore...ma non posso fare a meno di peccare...io nel video caricato da zkalima (tra l'altro bellissimo)preferisco Mulligan: perchè? Forse il mio orecchio è abituato ad un fraseggio più moderno: ha uno swing pazzesco, frasi chiarissime e tanto gusto...i vecchi sassofonisti mi fanno sempre lo stesso effetto (molto espressivi ma anche molto gigioni...insomma non mi stupiscono le orecchie come i più moderni da Parker in poi...)
    Comunque mi pento di quello che ho detto...

  4. #19

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Credo che sia giÃ* stato detto l'essenziale sui due colossi del sax tenore.
    Indubbiamente, Hawkins, negli anni '20 (si ascolti, in particolare, il suo solo in "The Stampede" del 1926, con l'Orchestra di Henderson) è stato il primo (prima, dunque, anche di Young) a mostrare risorse tecnico-espressive assolutamente rivoluzionarie nel contesto dei tempi.
    Young ha inventato quel modo più sottile e melodico che, alla fine, ha prevalso, influenzando la maggior parte dei sassofonisti (e non solo) dagli anni '40 in poi.
    Non c'è un meglio e un peggio, piuttosto due sassofonisti che, ciascuno con il proprio suono e la propria assoluta originalitÃ*, hanno contribuito a creare le fondamenta di quel linguaggio che tanto amiamo noi appassionati di jazz.
    Posso soltanto aggiungere, per quel che può interessare, che il mio ideale è recuperare il suono antico di Hawkins in chiave moderna e, a questo proposito, mi piace ricordare che è esattamente quanto hanno fatto alcuni sassofonisti importanti come Don Byas (da cui Miles Davis ha ammesso di avere imparato molto), Lucky Thompson (uno dei più stimati sassofonisti bop), Illinois Jacquet, Eddie Davis e Arnett Cobb (precursori del sassofono rhythm'n'blues, ma anche grandi stilisti jazz), Paul Gonsalves (tra i più originali ed emozionanti tenorsassofonisti bop, primo solista di sax tenore in tante registrazioni dell'Orchestra di Ellington), Archie Shepp (alfiere del free jazz negli anni '60, che ha proseguito la propria carriera nel mainstream fino ad oggi, fortemente debitore di Hawkins e di Webster per la potenza e il calore del suono).
    Nè va dimenticato che anche il suono del John Coltrane degli anni '60, così ricco di sovracuti rauchi e gridati, è - benché nel suo caso l'influenza credo sia stata soprattutto indiretta, attraverso i sassofonisti rhythm'n'blues - di ascendenza hawkinsiana.
    E possiamo aggiungere alla lista, naturalmente sintetica, George Adams e David Murray, anche se, dopo Coltrane, le influenze sono necessariamente molteplici.
    E vogliamo dimenticare che il primo Sonny Rollins ha pagato un enorme debito a Coleman Hawkins?
    Resta il fatto che Young è stato più influente nel jazz moderno, ma attenzione a non semplificare troppo. E non si pensi che un suono hawkinsiano sia obsoleto, perché la storia dimostra esattamente il contrario!
    Parola di uno che suona il tenore perché lo suonava Lester Young.
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  5. #20
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    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Giustissimo MyLadySax! In effetti Hawkins musicalmente ha espresso molto di più di Prez, anche forse per il solo fatto di essere vissuto più a lungo: penso per esempio agli albums dove Hawkins duetta con Webster, oppure con Rollins; Young puoi ascoltarlo nei duetti con Billie Holiday, ma non trovo dei duetti con altri saxofonisti dove avremmo potuto avere dei riscontri deterninanti; solo il vice-Prez (Paul Quinichette) ha fatto un disco con Coltrane che non è malvagio e che ci fa intuire quale avrebbe potuto essere una certa evoluzione di Young se fosse sopravissuto.
    Come dicevo sin dall'inizio, il discorso qui non è chi sia superiore all'altro, ma quali sono le loro singolaritÃ*, e perchè le distinguiamo così nettamente: credo siano dei punti molto importanti da chiarire e comprendere per poter avere delle indicazioni che possano portare chi cerca la propria individualitÃ* musicale ad esprimerla attraverso il sax, eventualmente...
    ;)
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  6. #21

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    @ MyLady , :bravo:
    bellissima spiegazione di un capitolo della storia del sassofono :half:
    sarebbe interessante aprire un argomento " Storia del Sassofono ", trattando i vari generi musicali !
    per me che sono giovane è molto affascinante conoscere e capire i vari stili , musicisti e sfumature , nelle varie epoche e nei diversi generi ;)
    Salsax , "DISCEPOLO del NOUS"

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  7. #22

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Grazie, Salsax, anche troppo buono :oops: !
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  8. #23

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Sono d'accordo con Myladysax, si può amare un saxofonista al di sopra degli altri, ma va riconosciuta la grandezza quando questa si esprime con tanta energia, sono sempre un po' titubante invece quando si passa al "piano inclinato", cioè si comincia a fare un albero genealogico delle influenze.
    Secondo me, anzi per la mia esperienza di grande ascoltatore e modesto saxofonista, non c'è una discendenza così chiara e anche dove si trovano similitudini non vanno sottolineate più del dovuto, ho visto di recente un video di Arnett Cobb, anziano, che suonava in piedi appoggiato alle stampelle, si potrebbe parlare a lungo dell'influenza di Ben webster o di Don Byas o di Bean, ma perchè ascoltare loro nel suono di un uomo così, quando un musicista ha fatto suo un linguaggio, è la propria storia che racconta e quella storia dobbiamo imparare ad ascoltare.
    Certo che in quella storia ci sono dei musicisti, ("too many..." mi ha detto Lew Tabackin, quando dopo un concerto ero andato a conoscerlo e gli avevo detto che Sonny era nel suo cuore, insieme a Bean), ma non devono soffocare il contributo originale e la testimonianza del suo jazz.

    Mulligan è straordinario in quel video, gode di un raddoppio che lo proietta in avanti con un'eleganza rara, ma non c'è vincitore, quello che secondo me è straordinario in quella session è la diversitÃ* di pronuncia, suono e stile, diversitÃ* così rara oggi.

    Per chi non sa chi è, Lew Tabackin:

    http://www.youtube.com/watch?v=uFPJg_sPhpg
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  9. #24

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Certo, Zkalima. Non fraintendermi. Le genealogie servono allo studioso, il quale, per comprendere una realtÃ* che in ultima analisi resta pur sempre troppo complessa per essere penetrata nella sua essenza, ha bisogno di catalogare.
    Ma sono perfettamente consapevole del fatto che il contributo di ciascuno dei sassofonisti che ho citato è in sé originale e non può essere in alcun modo sminuito.
    Soprattutto quando si tratta di sassofonisti così importanti e influenti!
    Per esempio, che Ben Webster abbia avuto Coleman Hawkins come modello giovanile possiamo considerarlo un dato acquisito, anche grazie al fatto che lo stesso Webster lo ha ammesso più volte; che il giovane Lester Young abbia avuto Frankie Trumbauer come modello giovanile possiamo considerarlo pure un dato acquisito, di nuovo anche grazie al fatto che lo stesso Young lo ha dichiarato in più di un'intervista in maniera esplicita ed inequivocabile (benché, nel caso di Young, aggiungerei, d'accordo con Giorgio Lombardi, il nome di Bud Freeman).
    Ma ciò non vuol dire né che Hawkins e Trumbauer siano state le uniche influenze, rispettivamente, di Webster e di Young né, soprattutto, che Webster e Young non si siano espressi, metabolizzando in profonditÃ* tutte le influenze cui sono stati, anche inconsapevolmente, esposti, con una cifra stilistica assolutamente originale, frutto unicamente del proprio genio.
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  10. #25
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    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Paying The Due
    Quando ho aperto questo argomento ho scelto Bean e Prez come riferimenti per il Sax temore: è indubbio che esistano molti altri musicisti che hanno usato ed usano quello strumento esprimendo pienamente tecnica ed inventiva uniche ed individualizzate; ogni musicista Jazz è ben consapevole di chi lo ha preceduto ed anche a costo di ripetermi, la cieca e pedissequa emulazione di uno dei maestri/ispiratori in quel mondo ha poco valore, se non come citazione ed omaggio (Pagare il Debito).
    Coleman Hawkins fu il primo che esplorando trovò una pista percorribile nello sconosciuto territorio espressivo solista del saxofono tenore: in un altro genere sarebbe stato sufficiente ad altri di seguire esattamente le sue orme ma nel Jass, come dicevo, pur permettendoti di lavorare e guadagnarti il pane commercialmente parlando un simile approccio non viene accettato, sebbene a volte venga opportunisticamente cercato o imposto ai musicisti dai produttori/direttori/discografici, e non ti permette di saldare il tuo debito; segue quindi Lester Young che lottando contro le imposizioni commerciali della Fletcher Henderson Orchestra, non si piega ad imitare Hawkins che dovrebbe sostituire, ma si mantiene fedele al proprio stile: il nuovo percorso che egli ha trovato. Ovviamente è ben consapevole delle tracce lasciate da altri che prima di lui hanno esplorato quel territorio di cui sopra.
    In una intervista ad Horace Silver questi dichiarò come da giovanissimo si era cimentato anch'egli con il sax tenore affascinato da Prez imitandolo alla perfezione, suonando all'unisono nella tromba delle scale ascoltando i suoi dischi: questo per dire che se dovessimo discutere sulle influenze musicali e tecniche tra i vari musicisti non potremmo neppure limitarci agli esponenti di un singolo strumento, e non è mia intenzione discuterne oltre in questo contesto.
    Perchè Hawkins vs Young?
    Perchè rappresentano due concezioni molto ben distinte e diistinguibili di come far suonare lo stesso strumento in un contesto musicale simile.
    La cosa che mi preme di approfondire non è chi altro sia altrettanto o più Grande tra i saxofonisti del passato o del presente: perchè suonano in maniera così individuale?
    Quali sono i meccanismi che anche ad uno scarso lettore come me consentono di distinguerli così nettamente?
    Il mio entusiasmo per questi due musicisti, e per entrambi loro, sta proprio nella loro capacitÃ* di pagare il dovuto a chi li ha preceduti ispirandoli, ma al contempo li ha portati ad esprimere esattamente la loro individualitÃ* creativa ed espressiva.
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  11. #26

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Allora, la domanda di sax o' è una di quelle che portano la gente a litigare, perchè mette in campo un fatto che nel jazz è diventato persino imbarazzante; la tecnica strumentale e il suo sviluppo abnorme.
    All'epoca di Bean e di Prez la scuola era l'orchestra, quando avevi un solo, spesso non durava neanche un chorus, dunque il tuo linguaggio, la tua cifra espressiva dovevi limarla fino a comunicare l'essenziale, il massimo della sintesi di quanto avevi da dire, era necessario farsi riconoscere alle prime battute.
    In generale i musicisti di quell'epoca sono più personali oppure, come si è giÃ* detto, imitatori obtorto collo degli stili più originali.
    Quello che successe dopo, con il bop, fu un'impennata della tecnica, particolarmente i fiati presero una dinamica e un'articolazione acrobatica, i tempi raggiunsero velocitÃ* mai sentite prima, le formazioni più piccole consentirono un maggiore spazio ai solisti e i dischi si allungavano consentendo tempi più lunghi e maggior spazio all'improvvisazione, fu un'esplosione barocca che vide protagonisti personaggi eccezionali e drammatici.
    Con l'hard bop si delinea una generazione di strumentisti, (specialmente i saxofonisti), difficilmente raggiungibili con i mezzi di cui disponeva un negro solo pochi anni prima, e per raggiungere lo standard minimo per cimentarsi sulla scena divenne quasi d'obbligo frequentare scuole musicali impegnative.
    Ora non c'è nulla come la scuola per uniformare un'arte, (non a caso le scuole d'arte si chiamano accademie).
    Dagli anni '60 si potevano ascoltare soli di 20 minuti, i giri armonici erano girati e rivoltati in tutti i modi possibili, scale e accordi andavano conosciuti a menadito e praticati incessantemente, l'aspetto peculiarmente musicale e la ricerca andavano a sostituirsi alla vecchia concezione di spettacolo.
    con l'hard bop abbiamo ancora una manciata di colossi che si riconoscono alla prima nota, dopo comincia a diventare necessario ascoltare con più attenzione e cogliere certe sfumature per riconoscere il musicista.
    Mingus divideva i musicisti in due categorie fondamentali; quelli che componevano e quelli che facevano esercizi, e lui ha sempre scelto i primi, preferendo sempre l'espressione alla tecnica, (considerando che comunque l'abilitÃ* richiesta per entrare nella sua formazione era decisamente elevata), e fu questa demarcazione che portò molti grandi musicisti poco interessati alla competizione tecnica a sviluppare forme più aperte e libere dando voce al free jazz, che inevitabilmente sofferse anch'esso l'omologazione a tempo debito.
    Ecco è una storia un po' maccheronica, ma è quello che penso dello sviluppo moderno del jazz, credo che sia una musica che ha vissuto ciclicamente questo problema, in fondo il dopoguerra con le grandi macchine da swing, presentava un analogo appiattimento, come avvenne nel New Orleans, mi chiedo spesso quando avremo una nuova stagione di grandi innovatori che riportino al centro l'impronta personale, una nuova generazione di disadattati di talento, che è quello che mi ha fatto sempre amare il jazz.
    Tornando a Hawkins e Young però, non penso assolutamente che riflettano queste due strade, anzi entrambi sono testimoni del grande afflato emotivo e inventivo di questa musica.
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  12. #27
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    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Bene, ottima analisi e prologo!
    Torniamo a Fagiolo, o se preferisci al Prez! Grazie!
    ;)
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  13. #28

    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Il 2 è un numero che detesto, sembra sempre che risolva ma per finta, sono un anticartesiano.
    Grazie a te per lo spunto che sembrava semplice ma non lo era.
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  14. #29

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    Bologna, nella bassa però...
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    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Perchè suonavano in modo così diverso in un contesto musicale simile se non identico...
    Bean aveva il bisogno di "tirare fuori" quando suonava, quasi vomitando i suoi stati d'animo. Quindi ti rende "per forza" partecipe di quello che sta suonando, volenti o nolenti.

    Pres invece il più delle volte era introspettivo, suonava per se, o per qualcun altro, ma non per tutti.
    Ricordo un video sul Tubbo dove suona Pres, sezione ritmica, e Billie Holiday. Dopo la melodia del brano introdotta da Holiday, Pres improvvisa e la telecamera ad un certo punto inquadra Billie, mi è venuta la pelle d'oca...
    In quel momento ho capito che Pres stava parlando col sax a Bille, rispondendo al tema del brano ma anche a lei, e Holiday lo ha capito. SensibilitÃ* eccezionale di entrambi direi.

    La cosa che non mi sembra sia affiorata in questi post è la componente umana, voglio dire caratteriale. Il perchè uno suona in un modo e l'altro nel modo opposto sta anche e soprattutto al carattere delle persone, all'unicitÃ* umana, persino quando due si somigliano.
    My 2 cents,
    Frank.
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  15. #30
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    Re: Coleman 'Bean' Hawkins vs Lester 'Prez' Young

    Ho accennato alle differenze caratteriali dei due: Hawkins è affermato ed esplicito, autorevole e sicuro si sé; Young è riservato e restìo, inventivo e prende dei rischi. Certo, semplificando, la loro musica riflette le loro differenti personalitÃ* e caratteri; il suono si differenzia non solo per la conformazione fisica ed il set-up dello strumento, ma anche per l'approccio psicologico al suono.
    Non voglio assolutamente sminuire l'importanza delle scuole o accademie che formano tecnicamente un artista, ma se la Tecne prende il sopravvento, nulla della Persona viene espresso o trasmesso: l'Artista rimane intrappolato nella Gabbia D'Oro.
    Ripensandoci non vedo poi quella gran differenza tra la scuola-accademia e la formazione all'interno di una band-orchestra: infatti il Prez dovette lottare non poco per mantenere il proprio stile quando entrò nella Fletcher Henderson, ed alla fine se ne dovette andare. La vera differenza sta nel fatto che se ti formi a scuola o in una band hai l'illusione di sapere quello che stai facendo, mentre se segui le tue convinzioni hai l'illusione di sentire quello che fai.
    Io credo che Artisti come Bean e Prez ebbero la possibilitÃ* di esplorare qualcosa di completamente sconosciuto, e le loro scoperte non potevano che essere meravigliose e gioiose, esaltanti e dinamiche, colme di energia, e sopratutto aprivano innumerevoli altre possibilitÃ*...
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