Ciao Placebo, o come ti chiami non so'...bene come si dice qui a Livorno la sfavataggine è sempre in agguato quando si pratica con costanza e si coltiva una grande passione che ci prende tutti quanti.
Bene io non mi preoccuperei perchè è fisiologico, l'importante è non mollare; come ho visto dai vari commenti magari è un periodo out della tua vita sei preso dalle mille cose, casa, famiglia, figli, moglie e cosi' via...oppure c'è qualche problema o problematica latente (con il dovuto rispetto naturalmente) che fa si ' che hai questa idiosincrasia con il solfeggio e con lo studio metodico si sia manifestata cosi' violentemente cosi' come l'hai desctritta, pero' ribadisco è normale.
Io parlo per me ad aprile avro' 45 anni, ed anche per me lo studio del solfeggio è la nota dolente!!! Ho una pessima lettura che deriva da una preparazione sommaria fatta da ragazzino nella scuolina di musica della banda che frequantavo all'isola d'elba dove alla fine contava piu' la quantita' dei musicanti da mettere alla svelta in banda piuttosto che curare lo studio teorico con approfondimenti dello studio delle scali maggiori, minori, i tempi ternari anziche' i soliti 4/4 e 2/4...la cura dell'emissione del suono, l'intonazione...lo studio del puntato, del legato...e potrei continuare all'infinito.
Bene ribadisco io solo ed escusivamente per me mi sono rimesso sul Bona e sul Pozzoli e con grande fatica noto lenti miglioramenti nella divisione, nella comprensione delle dinamiche anche a prima vista, anche se ho bisogno di piu' letture per imparare il pezzo. Poi a cio' aggiungi che nella banda dove suono sono parti reali, cioè se faccio il 2° clarinetto sono solo io e non mi posso appoggiare a nessuno, altresi' se leggo il 1° magari perchè quella sera manca e cosi' via...e tutto alle volte credimi, non riuscire a decodificare subito o nello spazio di breve, è pesante ed avvilente...se poi ci metti magari il maestro che ti fa' una parte di merda davanti a tutti il quadro è completo.
Pero' il percorso che ho intrapreso e che vorrei condividere con te è un percorso senza via di uscita nel senso che con la costanza e lo studio ne usciremo vincitori;perchè alla fine è una cosa che fai per te stesso , la lotta con il pentagramma e con lo strumento è senza quartiere e quasi sempre si perde..pero' le poche volte che riesci a comunicare qualcosa o a intendere cio' che magari l'autore ha trasposto sulla partitura...bene la sensazione di soddisfazione e goduria non ha pari..sia che si tratti di verdi, puccini, gerswhin o semeraro.
Prenditi una leggera pausa, ascolta tanta musica magari generi diversi, da blues al jazz, all'etnico al klezmer, leggera, classica ma sopratutto non mollare!!! (vai a sentire musica dal vivo cosi' hai live sensazioni e termini di paragone immediati)
Io come molti ho la fortuna di suonare con professionisti, bene chiedi, ascolta, ruba con l'orecchio e con gli occhi, cerca di essere sempre curioso e ne uscirai vincitore anche con lo studio dei 4 16.mi 32.mi..le sincopi, gli sforzati, le acciaccature, le scale gli ascensori eheheh ect ect.
p.s. anche qui da noi in genere chi suona in banda non becca una lira...salvo eccezioni oppure ingaggi all'ultimo momento per concerti importanti.
Ciao Renato.
Aggiornaci....è stato veramente un piacere risentirti dopo tanto tempo!!