È un po' anti-storico dire che la qualitÃ* audio è maggiore su un vinile rispetto al cd... lo dico perchè ho sentito la maggior parte dei dischi di Coltrane e di Miles Davis da un vinile e poi da un cd... ho un gira dischi da 1500€, avevo un impianto hifi con un amplificatore che pesava 50 kg e 2 monitor della JBL.
Inoltre ci sono dei motivi fisico/matematici... a me fanno tenerezza i servizi del Tg2 quando ci sono le fiere dei vinili e gli appassionati che hanno 100000 vinili in casa: la scienza è scienza, la passione è la passione.
Diciamo pure che la "compressione vera" e propria avviene sul vinile a causa del tipo di trasduzione e anche di tutta la parte elettronica analogica che c'è all'interno di un giradischi dal filtro RIAA in giù (è risaputo che un segnale elettrico meno giri fa in un circuito meglio è, soprattutto un segnale molto molto debole come è quello che proviene da una testina): provate a sentirvi un disco di Bob Marley da un vinile e vedete cosa fa la testina... e poi magari da una cassetta analogica!!! :lol:
Provate anche a sentire canzoni dove il tempo è ha una frequenza vicinissima a quella della rotazione del disco...
C'è anche da considerare che alcuna musica sperimentale dei primi anni '80 non poteva essere pubblicata su vinile proprio per i problemi che comporta la riproduzione di un vinile... nel 1984 è arrivato il cd che non poneva limiti di alcun tipo.
Poi ci sono stati anche altri esperimenti più recenti, SACD, DVD-Audio... ma tutti hanno avuto scarso successo.
La "compressione" è stata una scelta indipendente dal tipo di supporto... mediamente la qualitÃ* degli impianti di riproduzione è scesa quindi si è resa necessario un mastering di tipo differente, motivo per cui negli ultimi 20/25 anni negli studi di registrazioni si utilizzano sempre diversi tipi di monitor per le diverse fasi della registrazione.
Per quanto riguarda l'mp3 e gli altri file musicali "compressi", è matematicamente dimostrabile che oltre un certo bitrate (qualitÃ*) è impossibile distinguere un file WAVE (analogico praticamente) e un file compresso. A livello puramente fisico su un supporto digitale è possibile contenere un maggior numero di informazioni e di conseguenza di dinamica, nonchè una banda di frequenze ampiamente maggiore (vedi un qualsiasi vinile di Bob Marley).
Tornando IT.
C'è stata una evoluzione dell'editing anche sia in un funzione del tipo di supporto (cd, cassetta, mp3...) sia in funziona dell'impianto di riproduzione su cui si va ad riprodurre il supporto... adesso ci sono lettori cd/dvd/mp3 da 19€ e rimangono lettori da 350€ che leggono soltanto cd audio e niente altro.
L'evoluzione del tipo di supporto ha influito anche sul musica che ci si andava a mettere dentro, però io non vedo la fobia nel tentare di riempire completamente i 74 minuti del disco, specialmente nel jazz.
Nota tecnica: dischi come Ascension di Coltrane, Free Jazz di Ornette... e parecchi dischi di Miles tra cui il famoso Bitches Brew... sul vinile non si riusciva ad ascoltarli in modo continuo, finito un lato del vinile (con un fade out) si prendeva il vinile lo si girava e lo si continuava a sentire partendo con un fade in.
Le rimasterizzazioni infatti sono state fatte partendo dai nastri 8/16 tracce (o quelle che erano) che permettavano di avere su una faccia bene più 22 minuti (un vinile 33 giri tiene circa 45 minuti in totale).