"Oggi c'è tantissima buona musica, molto più che in passato! "
Una bestialitÃ* così non la sentivo da un pezzo, comunque sono anche io dell'opinione che il limite di tempo sia uno degli aspetti che hanno aiutato i musicisti a creare una musica più incisiva, la personalitÃ* di un musicista viene fuori al suo meglio, mentre nelle possibilitÃ* estese dei supporti più lunghi non tutto è necessario.
D'altro canto ci sono diversi livelli di ascolto e certi documenti oggi possiamo apprezzarli anche se sono registrazioni di fortuna.
Ma è un discorso che coinvolge la differenza tra la musica del passato e quella attuale, non solo i supporti, bisogna anche dire che una cosa ha influenzato l'altra, il bebop viaggiava dentro i tre minuti, Coltrane ci avrebbe fatto poco con un 78 giri.
Alla fine il vinile classico rappresenta il punto di equilibrio tra lo sviluppo della tecnologia audio e il momento di massima maturitÃ* del jazz, momento irripetibile per molte ragioni, un mondo che lo esprimeva e che è scomparso, (anzi, dei mondi; una volta si poteva parlare di tradizione texana piuttosto che newyorkese, di Chicago o della West Coast, Oggi la provenienza è irrilevante o quasi, a scuola ti insegnano tutto), fonici assoluti come Van Gelder, produttori come Bob Thiele, e naturalmente i Musicisti che ne furono protagonisti.
Quando mai si può ripetere una combinazione di elementi così fondamentali, è evidente che il meglio in assoluto è su vinile, qualitativamente e quantitativamente.