Zkalima, quando vuoi riesci anche a farti capire...e questo è auspicabile in un luogo dove ci sono persone con diversa formazione e diversi orientamenti, nonchè amatori, principianti, studenti ecc.
Però...e non so perchè... c'è sempre un pregiudizio ideologico o una tensione a voler centrifugare un po' di tutto senza che poi si comprendano effettivamente i fili del discorso o delle argomentazioni.
E poi...perchè usare categorie e classificazioni...il piu' buono, il migliore, l'autentico...quello ha sentimenti, quello suona come un serial killer e così via dicendo...ognuno esprime quello che sente, secondo la propria visione, preparazione e temperamento...stop! A volte, dai l'impressione di essere come la volpe che non riesce ad arrivare all'uva e quindi dice che è "acerba"...
Hai citato Roland Kirk...ok, un portento della natura, un estroverso ironico e pieno di energia...ma ti ricordo anche uno senza pregiudizi...nei suoi live, suonava qualunque cosa, da Bechet a Bacharach a Steve Wonder o l'ultimo successo commerciale del momento o i flautini da naso dei pigmei...e rendeva qualunque cosa sua, a dimostrazione che forse l'unica regola aurea del jazz è "non è importante ciò che suoni, ma come lo suoni".
Citi Dolphy...ma Dolphy ancora tutt'oggi c'è piu' di qualcuno che lo trova inascoltabile...un musicista per musicisti, odiato da tanti suoi colleghi (che non comprendevano ciò che suonava), ma guarda un po' il caso...amato da musicisti accademici, non "chiusi nella loro torre d'avorio" o nelle loro convinzioni/preferenze, come Schuller e Leonard Bernstein...
E poi...il vero blues del Mediterraneo? Non ho ancora capito se ci sei o ci fai...
Infine, non occorre guardare sempre oltre le ns. frontiere per trovare il "vero", l' "autentico"...
Nella tradizione popolare, si muovono anche gli italianissimi partenopei, Daniele Sepe e Marco Zurzolo (e anche qualche altro)
Passo e chiudo...siamo ben oltre l'argomento del topic!