metterei il discorso su questo piano: un buon clarinettista che si cimenta col sax sarÃ* probabilmente in grado di produrre giÃ* da subito un suono accettabile, seppur piccolo e stitico, e troverÃ* la meccanica del sax una macchina perfetta, in confronto a quella rudimentale del clarinetto; viceversa un discreto saxofonista al primo approccio col clarinetto (è il passaggio che ho fatto io, con la differenza che ai tempi ero un saxofonista poco più che principiante) otterrÃ* probabilmente un suono lontano dall'essere gradevole, avvertirÃ* le disomogeneitÃ* di timbro e di pressione sonora lungo il registro, e ci metterÃ* un po' ad assimilare alcune diteggiature che sulla comoda meccanica del sax non hanno corrispondenza.
comunque nessuna ombra di dubbio che se si vuole approfondire la pratica del sax, sia in direzione classica che jazzistica, i retaggi clarinettistici vanno messi da parte.