Tenendo SEMPRE presente che il mio è il punto di vista di un DILETTANTE e che inoltre la mia esperienza , per quando riguarda i c-mel , è per forza di cose limitata ad un solo modello ( e neanche il migliore , che a detta di tutti rimane il Conn) , vorrei fare alcune considerazioni sul C-mel derivanti dalla mia limitata esperienza (anche in ordine di tempo , sono solo cinque mesi che ne sono un felice possessore e addirittura uno con lo strumento messo a posto da un professionista).Nell'articolo su sax forum si scrive di "graziositÃ*" dello strumento, non adatto quindi alle spigolositÃ* del nuovo jazz e si ha quasi la sensazione che si stia parlando di un flauto ! La mia esperienza personale sente uno strumento in grado di stordirti per il volume e la pienezza del suono emesso , simile a quella di qualsiasi tenore vintage.D'altronde l'assenza nella storia del jazz di artisti (Trumbauer può al massimo interessare gli appassionati di Bix, Scott Robinson non sono riuscito ancora a procurarmelo , ma certo non sarÃ* Coltrane...) in grado di creare un "suono" di c-melody non ci aiuta certo a capire le potenzialitÃ* di questo strumento: se lo stesso tenore fosse sparito dopo le registrazioni di Lester Young , e non conoscessimo Coltrane o Rollins ..., sicuramente scriveremmo anche in questo caso di strumento "grazioso".
Il suono del contralto di Parker in "plastica" è il "suono" di Parker nè più nè meno del solito , ma se lo suonassi io sarebbe come quello della "Chicco" di mia figlia.
Per quanto riguarda gli "inconvenienti come per esempio le chiavi che non sempre hanno un ottima risposta" questo credo che siano problemi per noi "moderni" e non certo all'epoca in cui venivano fabbricati , i sax che usava Parker non erano certo ergonomici come quelli attuali (e spesso erano pure in condizioni penose) eppure "viaggiava" con precisione alle velocitÃ* che conosciamo : se molti jazzisti usano strumenti vintage (per quanto di almeno una ventina di anni più recenti) con meccaniche nemmeno paragonabili a quelle di oggi (e non parlo dei Selmer Mark6 o Balance sempre scorrevoli , ma di Conn o Buescher o King ) forse questo poi non è poi quel gran problema rispetto al "suono" , che purtroppo nel caso del C-mel non conosciamo davvero mancando una vera storia sonora dello strumento.
Quello che per me rimane poco comprensibile è come mai , oggi ,nessuno (non dico in Cina ,ma a Taiwan o nei paesi dell'est) non costruisca un c-mel con le capacitÃ* tecnologiche attuali , non pensate che ne uscirebbe uno strumento interessante ?
Di sicuro non attecchirebbe tra i jazzisti, perchè , nonostante tutti siano alla ricerca di una propria sonoritÃ* , non rientrerebbe nelle sonoritÃ* che hanno fatto scuola
(anch'io quando penso al suono del sax ho in mente quello del contralto :Parker,Konitz, Pepper, Desmond....) . Però il mercato dei sax non lo fanno di sicuro i jazzisti
(anzi spesso comprano vintage), ma i suonatori di liscio , bande e musica leggera in genere , e tutti questi , credo, avrebbero solo vantaggi da un sax in DO costruito con i criteri moderni. Saluti a tutti.