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Discussione: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

  1. #31

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Citazione Originariamente Scritto da MyLadySax
    Bechet, meraviglioso sia al clarinetto sia al soprano, che divenne presto il suo primo strumento. Pensate che allora l'intonazione dei sassofoni soprani lasciava molto a desiderare, ragion per cui non li suonava nessuno. Eppure, Bechet aveva un'intonazione perfetta! E che suono! Che espressivitÃ*! Che fantasia! E' stato il primo grande solista di sassofono (giÃ* assai eloquente nelle registrazioni del 1923-24), precedendo lo stesso Coleman Hawkins, e, con pochi altri, Louis Armstrong in testa, uno dei primi in assoluto. Ma, se attribuiamo alla parola "tecnica" il significato accademico di oggi, neppure Bechet era un gran che!

    credo però che il discorso si sia spostato: contrapporre una "storia" ad un "effetto " mi sembra facilmente comprensibile, molto meno contrapporlo alla tecnica.
    credo sia unanimemente condiviso che la tecnica è solo funzionale all'espressione dell'artista.

    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  2. #32

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Che "la tecnica è solo funzionale all'espressione dell'artista" è esattamente una parte fondamentale del concetto che - con scarsi risultati, ma me ne assumo la responsabilitÃ* - ho tentato di significare fino ad ora.
    Va aggiunto, però, che l'espressione dell'artista è espressione del suo proprio modo di concepire, nella propria mente, i suoni (se è un musicista), cioè espressione del suo proprio mondo sonoro.
    Insomma, la musica nasce a livello mentale e, attraverso la tecnica, può essere rappresentata all'esterno.
    Tenore Buescher Aristocrat Series II / Markneukirchen Klingenthal B&S (di riserva)
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  3. #33

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Ora, posto che la tecnica è funzionale all'espressione e questa è espressione del mondo sonoro proprio del musicista, è ovvio che la tecnica deve essere adeguata al mondo sonoro che si vuole esprimere: si pensi alla posizione piatta delle dita di Thelonious Monk, che in tal modo otteneva il suono percussivo che aveva in mente; oppure ai multiphonics del trombone di Albert Mangelsdorff.
    L'adeguamento della tecnica alle esigenze espressive del mondo sonoro del musicista al di fuori di ogni regola accademica rigorosa (che è sempre stato del tutto normale nelle musiche di tradizione orale) ha caratterizzato, come retaggio africano, tutta la musica afroamericana e particolarmente il jazz, fino a quando anche il jazz - con i manuali, le scuole e la rottura, in massima parte almeno, dell'oralitÃ* - ha subito un processo di accademizzazione che può dirsi ormai concluso.
    Ciò ha portato ad un livello tecnico in media di molto superiore sul piano accademico, ma, se esiste, come personalmente penso, una corrispondenza tra tecnica, espressione e musica interiore, anche ad un appiattimento dei contenuti e ad un irrigidimento del linguaggio in formule, troppo spesso ad effetto.
    E' come se il jazz abbia perduto in soggettivitÃ* ed acquistato in oggettivitÃ*, assimilandosi sempre più alla mera esecuzione della musica classica: raccontare la stessa storia che raccontano tutti, possibilmente con una tecnica superiore a tutti, è diventato molto più importante che raccontare la propria diversa storia, con una tecnica anch'essa, all'occorrenza, eterodossa.
    Naturalmente, non faccio di tutta l'erba un fascio, ma faccio un ragionamento di carattere generale.
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  4. #34
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    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Mi trovi completamente d'accordo su queste tue ultime riflessioni...
    Who's the greatest band around,
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    who's the talk of rhythm town,
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  5. #35

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    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Citazione Originariamente Scritto da Jacoposib
    si ma nessuno di essi suona! ;)
    Quale mostruositÃ* è uscita dalle tue "ditine" leste grande Jacopo.... :ghigno:
    Per la cronaca Zenni è diplomato in piano classico e si arrangia a saper suonicchiare anche del jazz. ;)
    Gunter Schuller (cornista/compositore e direttore) ha suonato in Birth of the cool di Miles... :shock:
    @ MyLady: Io studio con Zenni da ormai 3 anni e lui sarÃ* il relatore della mia prossima e quasi imminente tesi di laurea... :muro((((
    Ho affrontato più volte il discorso dei primi padri del jazz ed è quasi sempre venuto fuori che i soli nelle incisioni di Armstrong erano praticamente tutte scritte (rinvenuti moltissimi manoscritti). Lui ha inventato un pezzo ed un solo ma poi anche quando suonava dal vivo teneva sempre quel canovaccio scritto e ne modificava alcune parti.
    Dire che il Jazz è tutto improvvisato non è corretto...Poi chiaro che con il bebop le cose sono cambiate di un bel pò, ma all'inizio si suonava con dei paletti ben precisi.
    Frank.
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  6. #36

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    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Citazione Originariamente Scritto da MyLadySax
    Ciò ha portato ad un livello tecnico in media di molto superiore sul piano accademico, ma, se esiste, come personalmente penso, una corrispondenza tra tecnica, espressione e musica interiore, anche ad un appiattimento dei contenuti e ad un irrigidimento del linguaggio in formule, troppo spesso ad effetto.
    ...
    Questo l'ho notato e lo noto tutti i giorni anche io...ormai è quasi sempre un discorso di super tecnica ultra-mega fine, saper "parlare" a 3000 all'ora ma poi cosa resta?
    Un sacco di volte sono rimasto "deluso" dalle "storie non dette (o da me non percepite)" di molti musicisti giovani che ho ascoltato dal vivo...
    Spero che la soggettivitÃ* torni nel Jazz, Bergonzi ed il suo discorso astrale docet...
    Frank.
    in cerca di stimoli, ma la vedo dura.....

  7. #37

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Citazione Originariamente Scritto da FrankRanieri
    ...
    @ MyLady: Io studio con Zenni da ormai 3 anni e lui sarÃ* il relatore della mia prossima e quasi imminente tesi di laurea...
    Non posso nascondere l'invidia che provo pensando che Zenni sarÃ* addirittura il relatore della tua tesi! Io non ho avuto certe opportunitÃ*, per circostanze della mia vita che sarebbe inutile e in questa sede fuori luogo ricordare.
    Che Armstrong abbia improvvisato poco nell'arco di tutta la sua carriera è innegabile e, per rendersene conto, basta ascoltare i suoi dischi (io ne possego tanti, perché di Armstrong sono sempre stato innamorato). Ciò non toglie che Armstrong sia stato il più importante e influente solista del suo tempo. Basta non confondere solismo e improvvisazione. D'altronde, l'improvvisazione intesa come modifica del canovaccio era cosa del tutto normale negli anni '20.
    A proposito, se non l'hai letto, ti suggerisco il libro che un po' di anni fa ha scritto proprio Zenni su Armstrong: succosissimo e veramente al di fuori di ogni preconcetto!
    Sono contento che la pensi come me.
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  8. #38

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    sostanzialmente concordo .
    tuttavia è anche vero che il discorso può essere frainteso perchè se è vero che Monk suona alla sua maniera e con la sua tecnica singolare crea arte , il sottoscritto con la sua tecnica pianistica singolare difficilmente produce qualcosa di diverso da rumore .
    (e non perchè manchi qualcosa da esprimere).
    attribuisco un significato al termine "tecnica " molto diverso da quello che comunemente viene dato. (come ho inteso dalle vostre parole)
    per un musicista la tecnica è innanzi tutto tecnica di produzione di suono.
    da questo punto di vista credo vi sia un appiattimento .
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  9. #39

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    vero,ne parla diffusamente anche nei podcast che ho postato in sezione "musica in generale"...!
    Sax And The City Blog
    Music,Jazz,Nightlife

    B&S Vintage sn. 4258 tenor sax
    Jody Jazz HR 7* - Francois Louis Ultimate - Vandoren V16 3.5

    Yamaha YAS 275 alto sax/Lawton Metal 6/Vand.4

    Gibson mat. 31510106 Trumpet Bb
    Bach 7c

  10. #40

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Per tecnica, fra, non consideri che oltre alla produzione del suono vada considerata anche la capacitÃ* di ottenere determinati passaggi, anche veloci (e perchè no?), le scale, i vari fraseggi, le strutture armoniche, le triadi o tetradi, i multiphonics o subtones o overtones, :BHO: ?
    Nella tecnica, secondo me, è da considerare tutto lo scibile attualmente conosciuto per armeggiare uno strumento musicale. Meglio averla a tua disposizione, puoi dire di più sempre se hai da dire.
    Concordo con te sull'appiattimento, ma questo avviene quando porti all'estremo tecnica e linguaggio musicale e ti avvicini al limite: tutto tende ad appiattirsi; fare un passo in più rasenta l'impossibile.
    S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
    Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
    A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
    T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
    B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
    Akai Ewi 5000

  11. #41

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    730

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    una buona tecnica credo sia la base: l'impostazione giusta, una buona emissione,
    e, soprattutto per un sassofonista, il suono. per me la tecnica è, soprattutto, il suono.

    il virtuosismo è un'altra cosa. secondo me serve solo a chi ne ha bisogno per
    esprimersi, come Parker e Coltrane, naturalmente. Ma Gerry Mulligan o Miles Davis,
    mi sembra, non sono mai stati lapidati per il loro non-virtuosismo.

    Sono d'accordo con MyLadySax: troppa accademia fa male al jazz. Poi, ognuno
    suoni come può, come vuole, rispettando le orecchie del pubblico: tante note o poche,
    forse l'importante è proprio che raccontino una storia.
    :saxxxx)))
    alto Trevor James
    soprano Jean Michael
    imboccature Berg Larsen / Yamaha
    ance Vandoren

  12. #42

    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    riskio & fiskioni!
    andate e soffiate: questo è il verbo :saputello

  13. #43
    L'avatar di Sax O' Phone
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    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Citazione Originariamente Scritto da puffosky
    ... Ma Gerry Mulligan o Miles Davis,
    mi sembra, non sono mai stati lapidati per il loro non-virtuosismo.
    D'accordo per Miles, ma Mulligan ho sempre creduto fosse anche un gran virtuoso, ma non sono un esperto del baritono...
    Who's the greatest band around,
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  14. #44

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    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    cavolo Mulligan aveva un controllo dello strumento pazzesco!
    Tenore:R&C R1 Jazz AGU
    Spectruoso 280; ultimate ligature, cap e ance 3,5 FL
    Soprano dritto: R&C R1 Jazz Solid Bronze SB
    Jody Jazz HR 7*, ultimate ligature, cap e ance 3 FL
    http://www.myspace.com/jacopoalbinimusic

  15. #45

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    Re: Raccontare una storia o puntare all'effetto?

    Citazione Originariamente Scritto da MyLadySax
    A proposito, se non l'hai letto, ti suggerisco il libro che un po' di anni fa ha scritto proprio Zenni su Armstrong: succosissimo e veramente al di fuori di ogni preconcetto!
    Sono contento che la pensi come me.
    Ciao MyLadySax!
    Effettivamente quel libercolo l'ho giÃ* letto, ma come per tutti i libri scritti da Zenni è bello poterli riprendere e scoprire dettagli che magari ti erano sfuggiti ad una precedente lettura...

    Sempre su suggerimento di Stefano ho acquistato un cofanetto degli Hot 5 and 7 restaurato da una casa discografica inglese, mi pare la jvp, non ne sono sicuro... Hanno fatto un'opera mostruosa di pulizia e al momento è un'opera "tecnicamente ineccepibile" a livello di Hi-Fi.
    Armstrong viene letteralmente fuori dagli altoparlanti, come se lo avessi a 50 cm da te, impressionante...

    Cmq per la cronca...Zenni è un computer vivente, anzi meglio...! Alla fine la mia tesi non sarÃ* su un saxofonista ma una roba molto strana e trasversale che mi ha fatto guadagnare un'attenzione particolare con Zenni, tanto da aver accettato subito di fare il relatore e anche con un discreto fervore...!
    Infatti il musicista in questione sarÃ* Charles Mingus (e qui sarÃ* felice il grande Sax O' Phone in quanto grande fan di Mingus...) e i saxofonisti che hanno lavorato con lui, quindi un lavoro abbastanza serio che richiede un pò di tempo...anche perchè a parte Bird, Dolphy e gli altri noti ce ne sono stati di saxofonisti bravissimi che purtroppo non sono noti al grande pubblico, es. Shafi Hadi e molti altri...
    Speriamo bene...
    Frank.
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