il problema dei Grassi made in Italy era che il loro mercato era costituito per la maggior parte dalle bande, e mancavano di un utenza professionale che spingesse o contribuisse al miglioramento del prodotto, in quanto chiunque volesse approfondire lo studio di tale strumento era automaticamente dirottato sull'acquisto di un Selmer (qualche anno fa negli ambienti bandistici l'unico marchio professionale conosciuto era Selmer, anche su Yamaha e Janagisawa c'era ancora una certa diffidenza); quasi tutti gli attuali costruttori Taiwanesi hanno invece una folta schiera di endorser professionali che oltre al rilevante apporto pubblicitario dovrebbero contribuire con il loro feedback allo sviluppo del prodotto