per fabbry: ho fatto l'esempio di Brecker Lovano e Liebman perchè ho avuto modo di ascoltarli suonare insieme .
quando ascolti suonare lo stesso pezzo e magari le stesse note a distanza di pochi secondi puoi fare un confronto sul suono con buona approssimazione
(è anche vero che l'amplificazione ha un ruolo).
mi riferisco al suono sul tenore di quella particolare circostanza .
Lovano è un grande sassofonista , in fatto di suono ha fatto delle scelte che per me sono incomprensibili .
la cosa singolare è che da giovane pareva percorresse altre strade ben più interessanti.

il paragone tra Trane e Getz era volutamente una provocazione proprio per evidenziare la diversa concezione del suono di due contemporanei.

tutti i sassofonisti che ho citato mi piacciono (per un motivo o per un altro).

per Sax O' Phone simpatici gli aneddoti.
sostanzialmente concordo, ma provavo a parlare solo del suono in tutte le sue componenti, evitando di riferirmi ad altro per maggiore semplicitÃ*.
questa idea dell'evoluzione del sassofonista la condivido,ma al contempo ritengo che se riesci
a suonare un solo di un grande come Trane o Rollins fai una ottima cosa che ti accresce musicalmente.
se riesci poi a cogliere le sfumature del suono .....
in pratica sia Potter sia Collins sia Fabbry sono stati in grado di replicare un solo di un grande.
e giÃ* solo per questo hanno il mio :half: se riuscissero a cogliere tutte le sfumature del
suono :half: :yeah!) :shock:
sarebbe una opera d'arte così come ritengo una opera d'arte l'esecuzione di Gould delle variazioni Goldberg.
ciao fra