Candy è straordinariamente poco interessante, come saxofonista e come donna, una velinotta ancheggiante senza personalità. La ragazza giapponese mi sembra che si cali molto in quello che suona, ha una bella voce e un bel sax, e soprattutto ha il pregio di cercare una via femminile allo strumento, mentre Ada Rovatti cerca forsennatamente di suonare più da uomo di un uomo, e a parte questa considrazione a me quel mezzo funk fa schifo.
Ho sempre di più l'impressione che si scambi la bravura con l'efficienza, l'arte con l'abilità, e nonostante le performances ipertrofiche di questa o di quello alla fine dell'ascolto non rimanga che un pugno di mosche, non uno straccio di stile, non il racconto di qualcosa di vivo, non una gioia ne un dolore, è come leggere un racconto in cui l'autore si è sforzato di mettere tutte le parole che ci sono nel vocabolario, usando troppa punteggiatura, frasi ad effetto, forme retoriche ricercate, ma che alla fine non abbia raccontato nulla.