Bene, Ragazzi: anche questa volta mi sembra doveroso ringraziare tutti i volenterosi che si sono impegnati a intervenire nella discussione. Sostanzialmente mi dichiaro d'accordo con tutti coloro che ritengono improbabili per il sax stravolgimenti costruttivi "futuribili".

Tuttavia si deve considerare, a mio modesto avviso, che esiste ancora un certo margine di manovra scientifico e tecnologico non del tutto esplorato su questo strumento. Il Goodson va preso un po' "con le molle", come tutti quelli che hanno l'aria di saperla più lunga di tutti gli altri, ma gli si deve riconoscere un certo coraggio imprenditoriale.

Esistono delle interviste, come questa:
http://www.saxophone.org/sgint.html
nelle quali il Goodson cerca di individuare i miglioramenti ancora possibili per il saxofono. Presumibilmente interviste di questo tipo sono divulgate soprattutto a scopo pubblicitario, ma questo è uno di tanti modi per cercare di vendere. Come dice un proverbio popolare moderno: "la pubblicitÃ* è l'anima del commercio". Mi pare altrettanto verosimile che dietro il Goodson lavori pure gente seria, con o senza gli occhi a mandorla.

Dato che in questa nazione siamo piuttosto tradizionalisti su tutto ciò che si riferisce al saxofono, spero che non ve ne avrete a male se ogni tanto aprirò discussioni di questo tipo, non a scopo pubblicitario, ma semplicemente informativo.

Ovviamente è da escludere che la prossima volta vi parlerò ancora del Goodson: cercherò di orientarmi su qualcun altro... :D