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Discussione: Discussione sui Conservatori.

  1. #76
    Ciao a tutti,
    riapro questa discussione perchè ho appena comprato un paio di pantaloni :lol: e c'era un etichetta molto grossa con su una descrizione delle persone che dovrebbero averli fatti:
    "persone che dedicano parte del prioprio tempo a girare il mondo, ad osservare e a confrontarsi con gli altri, cercando da ciò che esiste per ideare ciò che ancora non esiste. Inventare il futuro senza riciclare il passato pur non rinnegandolo. Cacciatori di idee, di emozioni, di confronti e di esperienze (...)"
    Il resto riguarda più nello specifico il campo tessile, questa parte però secondo me si può adattare molto bene al discorso che stavamo facendo. Certo in musica bisogna creare idee nuove senza riciclare il passato, che però bisogna conoscere, perchè per non riciclare una cosa bisogna anche conoscerla. Il conservatorio di tutto questo ti dÃ* il "non rinnegandolo", il resto devi aggiungercelo tu, però il passato è comunque una parte importante di storia, che ha portato a quella che è la situazione odierna, quindi non va trascurato. Poi il conservatorio non insegna solo il passato, ma più in generale le fondamenta, le basi, da poter utilizzare e su cui poi poter costruire nuove idee.
    "...la musica è il nutrimento dell'anima..."

  2. #77
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    Vale, fortuna che hai comprato solo un paio di pantaloni perchè se era un cappotto ti ritrovavi sull'etichetta un trattato di filosofia. Vedi allora che quello che penso è nell'aria e sono contento che anche nelle cose di largo consumo si faccia riferimento a questo modo di vedere. Il passato è importante e si deve essere coscienti del passato. Ora nella musica secondo te, quanto tempo si deve passare a conoscere il passato? Un anno, 2, 10, 20, l'intera vita? Parker aveva coscienza del passato ascoltava molti classici ma non credo li suonasse. Quando suonava lui innovava, altrettanto Monk o Davis o i King Crimson e così tanti grandi artisti del recente passato. Poi spesso il Conservatorio fa una brutta cosa: ti vincola, ti da regole sbagliate. Giorni fa è venuto a suonare a casa un ragazzo diplomato in armonia e mi pare anche in pianoforte, a un certo punto mi ha chiesto: "si può fare questo accordo?" Io gli ho detto "mi sembra che l'hai fatto, se ti piace si può fare". Questo ragazzo è pieno di regole di vincoli di imposizioni dalle quali non si libererÃ* mai. Questa cosa mi fa rabbia e mi fanno rabbia gli insegnati che hanno ridotto così quel ragazzo. Combatto questo tipo di formazione musicale perchè per me è la tomba di tanti artisti e di tanti che avrebbero potuto dare di più alla musica italiana. Quindi Vale per concludere, un conto è prendere coscienza del passato per innovare, un conto è il Conservatorio italiano.

  3. #78
    Vedi Cleveland, il rischio è di cadere in luoghi comuni. E' vero che a volte il conservatorio ti da regole rigide da cui è difficile svincolarsi, ma è anche vero il contrario. La mia prof di armonia quando ci correggeva gli esercizi e trovava un "errore" spesso ci diceva: "questo in teoria non si può fare, però è bello, quindi lo lasciamo stare, ma all'esame non farlo". Lei sa che le regole compositive non sono altro che la codificazione di un certo tipo di linguaggio, e che quindi non sono vincolanti in una composizione libera, ed è quello che ci ha insegnato.
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  4. #79
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    Effettivamente generallizzare è sempre sbagliato, al Conservatorio ci sono insegnagnti buoni e meno buoni, come in tutte le scuole. Forse andrebbero rivisti i programmi ministeriali per evitare di andare a colpi di fortuna. Poi se ti dovessi esprimere il mio giudizio probabilmente dissentiresti. Quando la tua insegnante ti dice "questo in teoria non si può fare, però è bello, quindi lo lasciamo stare" per me dice due cose che non condivido e sono queste: "questo non si può fare" e "però è bello". Nella prima è portatrice delle regole, nella seconda dei canoni di bellezza. A me non piacciono neanche i quadri di Picasso, non li capisco. Però daltronde la tua prof. fa il suo lavoro e per quello cho ho capito cerca di farlo bene. Forse era più giusto nell'800 quando il corso di composizione al conservatorio durava tre anni.

  5. #80

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    Scusate se mi imbuco...avrei tante cose da dire...ma le ho giÃ* dette in un altro topico del forum...
    cmq è vera la storia dei vincoli...ho amici al conservatorio(in cui spero di riuscire di entrare al + presto)che si impongono limiti per me inconcepibili...il fatto è,secondo me,che cambiano le cose che ci PIACE FARE e le cose che si DEVONO FARE,all'esame è meglio fare quello che c'è scritto...poi con gli amici a suonare uno mette quello che vuole avvalendosi del gusto e della fantasia...
    non siete d'accordo??
    per me il conservatorio serve ad un altro scopo(ma nn posso mettermi a scriverlo qui,o faccio un trattato filosofico che nn riempie ne pantaloni ne cappotti...riempie coperte :grin: :grin: )vedete il post alla sezione contralto (ri)eccomi qui se vi interessa...

    Poi vale...il passato serve e da lì bisogna imparare molto....altrimenti perkè faremmo il classico??? :lol: :lol: :lol:
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  6. #81
    In effetti ogni tanto me lo chiedo perchè ho fatto il classico...! :lol:
    In fondo sapere il greco non ti cambia la vita, ma non è il greco il punto. Il classico è famoso perchè dÃ* un'elasticitÃ* mentale e un'impostazione di studio non indifferenti. So che gira e rigira sto dicendo sempre le stesse cose, però è a questo che serve studiare il passato. Non so quanti paragoni si possano fare tra greco e musica (anche se i greci erano dei grandi musicisti, sapevate? :grin:), però ti dÃ* le basi che poi serviranno dopo, per continuare. Uscendo dal classco non puoi fare direttamente un lavoro, devi prima specializzarti in qualcosa. Volendo, per il conservatorio è la stessa cosa: ti dÃ* le basi, poi la tua strada la devi approfondire da solo, di sicuro però sarai avvantaggiato rispoetto a uno che nella tecnica non si è sprecato più di tanto. Poi è vero che ci sono maestri e maestri, però se uno è capace di creare qualcosa di nuovo, riesce a farlo anche dopo essere stato "costretto", alla fine le idee vengono lo stesso, e lo stesso chi è meno portato. Poi uno nessuno ti obbliga a fare solo e solamente quello che ti dice di fare il conservatorio, anche un sano gruppo all'infuori di esso serve a sfogarsi un po' e a suonare un po' quello che si vuole! :yeah!)
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  7. #82

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    Sono perfettamente d'accordo con te....
    (per quanto riguarda i greci e la musica,vai sul sito http://www.saxforum.it e vediti le scale misolidie ecc....sono tutte greche!!! :grin:
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  8. #83
    Visitatore
    Ma nessuno dice che studiare e conoscere i classici non serve. Visto che si è portato l'esempio del liceo classico, ditemi una cosa. Chi è che oggi scrive come Alighieri o come Boccaccio. Dopo che hai fatto latino o greco, che ti sei pappato le versioni di greco di Platone o in latino di Virgilio (per pernderne uno facile) ma chi è che poi oggi scrive come loro? Nessuno al liceo classico ti dice "adesso scrivi come Foscolo o Pirandello o Quasimodo". E meno male perchè sarebbe un'assurditÃ*. Perchè allora al Conservatorio chiedono questa assurditÃ*? All'esame di maturitÃ* avevamo scritto la traduzione della versione di greco all'interno del rotolo della carta igienica nel bagno. Ma lo puoi fare con la prova scritta di italiano? NO. Lì o sei in grado o sei fregato e se scrivi come Alighieri o ti prendono per pazzo o ti danno 4 e ti mandano a casa. Io l'esame di maturitÃ* classica l'ho fatto nel 1980 ma "buttavo fuoco", ho scritto le cose più estreme i concetti più dissacranti e alla fine mi hanno capito e rispettato e mi hanno anche promosso con il massimo dei voti. Ma perchè questo non è possibile ottenerlo in un Conservatorio. Perchè oggi in voi giovani vedo questo "osservare le regole" rispettare i canoni del passato in maniera così remissiva. La scuola vista così è come un imbuto dal quale ingoiate tutto per non fare uscire niente. Dove sta al Conservatorio il momento in cui tu esprimi te stesso, in cui esprimi in musica un tuo concetto un tuo modo di vivere e vedere le cose, un tuo modo di suonare? Ma se te lo vietano pure. E perchè questa cosa la devo fare "tra amici" lontano dal Conservatorio. Io invece è prorpio lì che voglio un insegnante che mi sappia consigliare e avviare verso la ricerca di una mia espressivitÃ*. Ma vi sembra giusto questo modo di insegnare musica in Italia?

  9. #84
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    Certo che non è giusto.
    E per comprenderne appieno i risultati basta guardare il livello della musica che si ascolta generalmente in Italia.

  10. #85

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    concordo con dag...
    la musica che si ascolta...e non solo in Italia...NO COMMENT..

    Cleveland...per la scuola non capisco cosa tu voglia dire...
    nei temi viene sempre rispettata la creativitÃ*(o almeno,a me è sempre successo...e ti dico solo ke io quando scrivo scrivo bene, scrivo tanto ed in modo originale...alla faccia della modestia ;) ;) )
    nel conservatorio io credo ke il discorso sia un altro...
    io voglio andare al conservatorio per imparare creativitÃ* o altro...vado li per migliorare la mia tecnica,la mia base di preparazione manuale sullo strumento...la fantasia,la creativitÃ* non la si impara da nessuna parte.
    la si ha dentro,la si deve trovare dalle proprie esperienze...e + uno sa in che modi esprimerla..meglio viene fuori.....al massimo un musicista + bravo può darti dei consigli...ma non può insegnarti a dire quello che hai dentro...io credo ke il conservastorio serva per lo "studio del sassofono"in forma professionale e mirata al miglioramento,dopo,quando uno deve far vedere ke è un sassofonista con le palle e con il suond che spacca o ke scioglie il cuore,allora fa vedere tutto ciò chè sa...
    Senza però cadere nella tecnica pura e nel solo approccio tecnico all'espressione...
    per farmi capire...io preferisco molto di più uno che la scala veloce e tecnica la metta ogni tanto tra frasi con senso...con salti di 5^ o altro...piuttosto ke come fa Rosario Giuliani(tanto x dirne1) che secondo me è solo uno che è tecnicamente un mostro ma non ha nulla da dire ed è piatto come una tavola...

    non so se sono riuscito a farmi capire...

    poi non ho ben capito il tuo discorso sulla scuola...
    se puoi gentilmente rispiegarmelo te ne sarò grato...
    a presto e grazie delle piacevolissime discussioni ke si fanno sul forum^^
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  11. #86

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    ragazzi scusate ho sbagliato...
    in questa frase del mio ultimo post..
    "io voglio andare al conservatorio per imparare creativitÃ* o altro..."manca un NON
    La frase era...
    "io non voglio andare al conservatorio per imparare creativitÃ* o altro...."

    scusate l'errore...

    Smog
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  12. #87
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    Smog, ma che considerazione hai della scuola? Tu mi dici che il Conservatorio ti serve a:
    "migliorare la mia tecnica, la mia base di preparazione manuale sullo strumento" ?
    Da una scuola che dovrebbe formare dei musicisti mi aspetto qualcosa di diverso. Se l'obiettivo è sfornare dattilografi o macchinette per fare note musicali, che senso ha quella scuola? La ceativitÃ*, la fantasia, non si imapra da nessuna parte? Almeno avrò il diritto di avere un insegnante che mi indirizzi che mi guidi verso quella strada? Se poi sono negato per la musica farò la macchinetta, ma non sarebbe giusto almeno provare a dare qualcosa di più? E poi per fare la macchinetta ci voglio 8, 10 anni? Penso che un medico, un ingegnere, un filosofo, un giurista, ecc.ecc. non sia una macchinetta. Un medico che dispensa solo medicine in base al sintomo che accusi per te è un medico? Ma quello tutto sommato lo so fare anche io. Perchè un musicista dopo avere studiato tanti anni dopo avere conseguito un titolo di studio equipollente ad una Laurea dovrebbe essere così poca cosa?

  13. #88

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    Cleveland...
    forse non mi hai capito...
    Un medico che da solo medicine non è un medico,ma la professione non la si impara certo all'universitÃ*...non è che l'esame che fanno gli studenti si fa su un malato vero con dei sintomi,mi pare che lì si studino tomi su tomi di casi,di esperimenti...per fare il medico poi vanno negli ospedali a farsi un mazzo come specializzandi,di certo non lo studiano sui libri.Idem per tutto il resto.

    Per la scuola io non ho capito cosa dici. Ma cmq, tu credi che a scrivere bene si impari a scuola??ma per favore..sarebbe impossibile..personalmente a scuola io ho imparato come si fa un testo,i vari tipi di testo,ma di certo non mi hanno detto come svilupparlo di fantasia...
    per esempio...mi hanno dato un tema su un testo argomentativo..il titolo era questo:

    "scrivi un testo argomentativo in cui il padre di gertrude difende il suo operato"(gertrude è la monaca di monza...)
    Sai come l'ho fatto??ho finto di fare un'intervista al personaggio,che addirittura ho fatto parlare in secentesco,mentre io parlavo in italiano moderno...
    il voto??il primo 9 in un tema da 3-4 anni nella mia seZione...

    un un altro compito in classe c'era l'analisi di un testo poetico...e non mi sono mica potuto inventare le figure retoriche,gli enjembement o altro..li mi sono dovuto spaccare a ritrovare matematicamente tutto ciò che il poeta aveva skiaffato nella sua lirika....

    eppure sempre italiano è!!!!

    Con questi due esempi ho tentato di dire questo:

    il suonare con le frasi proprie,di fantasia....con espressioni particolari che si sono imparate...quello non lo si impara!!lo si fa!!e il premio,nella musica,non è certo un voto...ma un applauso delle persone che ci ascoltano mentre suoniamo!!!!!!!!!!!!

    il conservatorio invece è uno studio duro e difficile dove si studia musica matematicamente....pretendere interpretazioni libere di brani classici di conservatorio corrisponde,secondo me,al pretendere di poter inventare cose in un'analisi poetica!!!!non si può leggere Leopardi allegramente.......

    Io non credo che si debbano sfornare makinette,assolutamente sbagliato,ma se le persone si fanno condizionare troppo e lo diventano,non è certo colpa del conservatorio,ma della mancanza di personalitÃ*!!!se loro poi smettono di cercare di dire le cose,quando hanno tutte le possibilitÃ* e capacitÃ* tecniche di farlo,la colpa è la loro. Una persona che per esempio ha studiato al conservatorio di l'Aquila e che è un ottimo musicista non classico,anzi...è Stefano di Battista!!!!!E vammi a dire che il conservatorio gli ha fatto male...
    a me ha convinto lui a tentare l'ammissione...quando ho avuto la fortuna di conoscerlo...perhè mi ha proprio detto che "è uno step in più" che si aggiunge al nostro bagaglio musicale.

    insegnanti che insegnano a dire le cose,sono i musicisti,non i professori,che hanno un'altra mentalitÃ*...vedi gli stage di Umbria jazz...mica è un conservatorio!!!!

    Le cose sono 2....
    al conservatorio si impara a conoscere ogni potenzialitÃ* dello strumento
    vivendo,si impara a suonare. Ma mica ciò deve accadere dopo il conservatorio!!!

    Ma su una cosa concordo con te. Il fatto che la classica sia frustrante e non dia minimo sfogo all'interpretazione è terribile. Ma io credo che tutto ciò non sia fine a se stesso...

    So di aver giÃ* scritto un poema,ma devo dire un'ultima cosa...

    allora...
    tu cerchi un insegante che ti indirizzi verso la strada dell'espresivitÃ*...
    ma cosa intendi con questo????
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  14. #89
    Visitatore
    Smog, forse partiamo da presupposti diversi per quanto riguarda la scuola, forse abbiamo un concetto diverso di cosa dovrebbe essere il Conservatorio. Mi sembrava di averti risposto ma non trovo più la mia replica e quindi la riassumo brevemente. Per me il Conservatorio non deve essere visto come uno step in più, come qualcosa da aggiungere al tuo curriculum o al tuo bagaglio di musicista. Il Conservatorio deve essere quella scuola che forma un musicista e dalle sue aule dovrebbero uscire dei ragazzi formati e pronti per affrontare il mondo della musica e il relativo mercato del lavoro. Di Battista si è formato fuori dal Conservatorio, lui ha avuto l'opportunitÃ* di conoscere Massimo Urbani e il Conservatorio lo ha fatto quando giÃ* suonava e quando giÃ* aveva iniziato un percorso musicale preciso. Ma guarda che non tutti hanno avuto la possibilitÃ* di conoscere Massimo Urbani e di poter vedere il Conservatorio come una carta in più da giocarsi. Per la maggior parte l'unica via è il Conservatorio e lì dentro studiano e si formano. Il mio ragionamento è rivolto a loro e non ha chi ha avuto vicino Massimo Urbani. E' logico che in quel caso il Conservatorio è visto come una cosa in più, uno step in più. Io non sono daccordo su questo. Il Conservatorio deve essere una scuola fondamentale per la musica. Non è giusto che dopo tanti anni di studio un ragazzo deve spendere ancora per i corsi o per le masterclass. Poi tu dici che la colpa è degli allievi che si fanno condizionare o della loro mancaza di personalitÃ*. Dici che chi ti insegna ad esprimenrti in musica sono i musicisti e non gli insegnanti del Conservatorio. Questo modo di vedere il Conservatorio come una mera acquisizione tecnica lo trovo ingiusto per tutti quei ragazzi che possono permettersi economicamente solo quello o che nella loro vita formativa hanno fatto riferimento al Conservatorio. Forse non è chiaro il mio concetto, io difendo quei ragazzi ed è per questo che da quella scuola pretendo di più e non deve essere vista come lo "step in più" o come la scuola per imparare la manualitÃ* dello strumento. Se fosse davvero solo così sarebbe davvero una cosa triste.

  15. #90

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    capisco cosa intendi,e rispetto la tua opinione. E spero ke tu rispetti la mia. Mi pare di aver capito che tu dal conservatorio pretenda una formazione giÃ* completa per affrontare il mondo della musica a livello professionale:sotto ogni punto di vista.
    Sarebbe bello,ma devi anche capire quello che penso io:
    cioè io credo nelle proprie esperienze e nelle proprie fantasie mnusicali,nella propria esistenza come fonte di ispirazione per la propria musica. Ovvio che uno si avvale delle conoscenze che ha. Ma io credo che si maturi di + crescendo da soli piuttosto che imparando da altri,da li ci si può(o si deve) ispirarsi! Cmq ho finalmente capito cosa intendi con formazione completa,ma io credo che in questo modo si limitino le esperienze che una persona può fare.
    La vedo come un blocco al proprio bagaglio musicale,perkè se uno impara tutto nello stesso posto,dalle stesse persone,vedrÃ* secondo me tutto solo a "senso unico". Non so se capisci cosa intendo.
    Cioè....aumentare le proprie esperienze per migliorarsi,facendone il + possibile è secondo me una cosa buona,perkè limitare tutto ad una sola scuola dove insegnano tutto...non lo so...mi sa tanto di tristezza...

    Capisco il tuo discorso su Di Battista,e concordo con te nel dire ke non tutti hanno avuto la possibilitÃ* di conoscere Urbani,ma ti ripeto ke secondo me,il conservatorio va visto sempre come una cosa in +,e non come l'unica via di formazione musicale possibile per poter fare qualsiasi cosa.

    cmq mi fa sempre molto piacere poter fare questa discussione,fatta sempre in difesa della propria opinone,ma mai in termini pesanti o brutti^^


    Aspetto una risposta a questo post con ansia,a presto
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