Personalmente ritengo il repertorio "classico" francese davvero poco interessante: è un musica completamente inattuale tenuta in vita solo da noi sassofonisti. Inoltre gli autori sono davvero sconosciuti anche se hanno scritto qualche composizione interessante. In ogni caso ritengo che tale bagaglio storico vada assolutamente conosciuto, come ritengo che ogni sassofonista sia incompleto senza conoscere un minimo di jazz (linguaggiop nel quale il sax si è evoluto principalmente). Tornando al repertorio francese, raramente trova una sua applicazione nelle sale da concerto: non ne conosco il motivo, tuttavia non piace. Personalmente prediligo gli autori tedeschi del primo novecento come Hindemith, Dessau, Von Knorr, per non parlare poi del compositore ceco Schulhoff e dello svizzero Frank Martin. Il problema principale di questa musica è che è quasi tutta dedicata a rascher e che quindi richiede una grande duttilitÃ* e morbidezza di suono nel registro sovracuto (anni e anni di lavoro su "top tones"). Nei concorsi mi ha portato molta fortuna Klonos di Piet Swets di grande impatto anche se scritto in un linguaggio assai complesso e l'intramontabile sonata di Denisov che se suonata col giusto "swing" piace a grandi e piccini!
Per quanto riguarda il lavoro il problema sta nel fatto che l'iter accademico del sax ti porta inevitabilmente all'insegnamento e che per diventare un concertista bisogna essere davvero completi. A mio parere inoltre la formazione accademica offre una conoscenza parziale dello strumento che ti porta ad essere automaticamente fuori dai giochi.