A mio avviso, è proprio l' "approccio ottocentesco" che rende surreali le performances di musica contemporanea: per "approccio ottocentesco", intendo la "messa in scena" in cui si realizza la performance, non in linea con il contenuto proposto!
Il comun denominatore fra le "modalitÃ* ottocentesche" e il linguaggio musicale delle Avanguardie del Primo e Secondo Novecento è la divisione rigida dei ruoli (compositore-esecutore) e la fedeltÃ* al testo (partitura): tale "ingessatura rituale" deriva dalla visione giudaico-cristiana del mondo, che è l'asse portante su cui si regge l'intera cultura europea; la fedeltÃ* e l'interpretazione dei contenuti e significati delle Sacre Scritture e del Vangelo, pone il testo scritto in una posizione di indiscutibile sacralitÃ*, in quanto lì è la VeritÃ* di "ascendenza divina"...
Nelle "pratiche musicali" che si sono succedute nel corso dei secoli, all'interno della cultura europea, possiamo scorgere una "trasposizione simbolica" di tale assunto: il compositore è il depositario di una profonda conoscenza, di ascendenza divina; l'esecutore diventa l' "officiante", colui che trasmette i "significati reconditi" del testo scritto e li vivifica agli astanti, rendendoli partecipi dell'incommensurabile bellezza di cui è capace il "Creatore" (compositore)...
Può piacere o meno...ma questo, in modo estremamente sintetico, è ciò che caratterizza e separa la cultura musicale europea dalle restanti culture del ns. Pianeta!
Per ciò che concerne le espressioni musicali delle Avanguardie e della ns. contemporaneitÃ*, è assurdo che si continui a proporle nell'asetticitÃ* delle sale da concerto: bisogna individuare modalitÃ* "multimediali", spazi alternativi e quant'altro...ovvero non credo che la difficoltÃ* di fruizione risiedi nell' "osticitÃ* linguistica" e solo in quella, ma nell'incapacitÃ* di saperla presentare in modo adeguato e coinvolgente e in spazi idonei...usare ancora il vecchio "codice rituale" della sala da concerto non fa altro che aumentare l'estraneitÃ* e l'indifferenza del pubblico e alimentare i soliti pregiudizi...se non "dietrologie" per i "bei tempi andati"...