Può darsi che con l'etÃ* che avanza il qui presente vecchiaccio tenda a diventare sempre più qualunquista:
E' da parecchio tempo che su tenore e contralto impiego i bocchini forniti di serie con i relativi strumenti dal produttore Trevor James. Trattasi di bocchini in plastica di buona fattura. Non li ho misurati, ma in entrambi i casi presumo che corrispondano come apertura a OL 5/6. Come forma sono sensibilmente diversi dai Tone Edge e dai STM: camera poco voluminosa, pareti diritte, tetto basso, binari molto simmetrici e sottili. Previsti per principianti, apparentemente dovrebbero facilitare gli acuti a discapito dei gravi. Il timbro dovrebbe essere decisamente orientato al chiaro.
E invece no. Ho l'impressione che, utilizzando un tipo di imboccatura "low pression" con labbro inferiore abbastanza "fuori", forniscano in uscita un timbro piuttosto scuro, permettano una buona omogeneitÃ* e proiezione dal grave all'acutissimo e facilitino, anzichè penalizzarla, l'emissione delle note gravi. Il tutto con normalissime ance Hemke n° 3.
In pratica ho messo a nanna per il momento i tanto discussi Otto Link sia rubber che in metallo di media o grande apertura, e non avverto la necessitÃ* di sostituirli con attrezzi più costosi.
E' successo a qualcun altro tra voi di incappare in "involuzioni" del genere? Cioè di accontentarvi di bocchini più economici di quelli ai quali eravate abituati e di rivalutare le aperture piccole?
Naturalmente mi riferisco a bocchini non sottoposti a refacing, e cioè non adattati ai particolari gusti di un determinato utente. Altrimenti che qualunquista sarei?... :D