Eppure, ti sei mai chiesto come mai non si riesce a "replicare" un Mark VI (e parlo anche di strumenti poco sfogati come ad esempio il mio alto che è intonso) nonostante i numerosi tentativi e nonostante i macchinari a nostra disposizione siano molto più avanzati di quelli di 60 anni fa?
Mi sa che l'esperienza di un'artigiano forgiata in anni di pratica e apprendistato sono difficili da riprodurre.
x Adolphe Sax: non dobbiamo confondere l'idea di industrializzazione cha abbiamo noi oggi con quella che avevano nell''800. Non c'era la cosiddetta catena di montaggio, non c'era l'elettronica e tante altre cose, spesso si lavorava individualmente pezzo per pezzo e a volte (soprattutto nelle gloriose vecchie ditte francesi) era possibile ricondurre il numero di matricola all'artigiano o all'equipe di artigiani che l'avevano costruito (vedi i sax SML che venivano marchiati con motti o soprannomi). Ed in ogni caso le campane ed i fusti venivano battuti a mano, pur riuscendo a garantire volumi produttivi enormi (e ti credo, i lavoratori non avevano diritti...). Inoltre, siccome in quell'epoca non si buttava via niente, si utilizzavano spesso materiali improvvisati e di recupero come ad esempio le monete al posto delle madreperle. In ogni caso, a parte la meccanica vetusta, questi proto-sax suonano eccome: quando ne testai uno rimasi impressionato per il volume di suono.
Magari faccio un articolo sull'alto A. Sax...