Se devo essere sincero i Mark VII che ho provato (6-7 sax in tutto durante la mia carriera, forse troppo pochi per fornire un giudizio generico sulla serie) sono strumenti dal suono estremamente acido e poco interessante: disomogeneitÃ* di suono, gravi duri e difficoltosi, acut poco presenti, intonazione precaria. Devo dire che non si sposano per nulla con il mio modo di suonare. Meccanicamente invece li trovavo assai interessanti: massicci sulle leve dei gravi e davvero molto solidi!
Tra questi Mark VII che definirei "sfigati", ce ne erano un paio che spiccavano nettamente: suono incredibilmente caldo e omogeneo, buona intonazione e soprattutto degli acuti brillanti e presenti da buttare giù pareti su pareti.

Non voglio dilungarmi sulle solite banalitÃ*, dicendo che ovviamente un sax va comunque provato e che in ogni caso la Selmer, la quale all'epoca ancora tentava qualche sorta di innovazione, è stata duramente bastonata dal pecoronismo sassofonistico che contraddistingue la nostra stirpe. Non posso trattenermi tuttavia dall'immaginare cosa sarebbe scaturito se la selmer non avesse abbandonato questo ardito progetto e se magari avesse continuato su questa strada perfezionando la serie fino ad "omogeneizzarla" al livello dei sax che ho provato io che erano davvero delle fuori-serie: diversissimi dalle vecchie glorie made in france ma allo stesso tempo con qualcosina in più. Magari avremmo avuto strumenti diversi e più interessanti delle penose copie del buon vecchio Mark VI-Super Balance che ci propinano in continuazione... (ovviamente parlo così perchè mi ci hanno fregato pure a me con le penose copie...)

Tornando al presente, purtroppo di persone che si lamentano della famigerata serie mark VII ce ne sono molte, di conseguenza occorre fare non poca attenzione quando si decide di acquistare un sax del genere: ripeto, sicuramente ci sono degli strumenti ottimi ma sono piuttosto rari a quanto pare (o almeno poco frequenti) visto anche che mamma Selmer, dopo i primi insuccessi, è tornata subito sui suoi passi proponendo uno strumento più vicino alla gloriosa serie Mark VI. Come giÃ* detto nel forum, qualche sassofonista smaliziato e con un pò di occhio (e soprattutto orecchio), approfittando proprio del tallone d'achille che ci contraddistingue, potrÃ* portarsi a casa un super-sax con pochi euro.

Quindi, Mark VII, perchè no?