Citazione Originariamente Scritto da davidbrutti
Suono piuttosto piccolo e nasale, molto "compresso", uniformitÃ* nei vari registri, poca cura della personalitÃ* del suono. Tempo fa era caratterzzata da un vibrato continuo, frequente e molto "appassionato", componende che sta via via scomparendo e che a mio parere era l'unica nota d'interesse di questo modo d'intendere il sax (vedi le incisoni del mitico J. M. Londeix o del meraviglioso Daniel Deffayet). Anche l'interpretazione era assai curata nella scuola francese "vecchio stile". Anche questo un "animale" in via d'estinzione...

E' un modo di suonare che pur essendo affascinante sta lentamente decadendo e che non sopravviverebbe se non fosse supportato da scuole, accademie e conservatori (ve lo dice uno che ha studiato nell'antro del lupo ovverosia a Bordeux): chi vuole sentire una "brutta copia" dell'oboe o del clarinetto? Meglio ascoltarsi direttamente un oboe vero!!!
La problematica della scuola "francese" è a mio parere una forte identitÃ* nell'ambito del ristretto mondo dei sassofonai classici ma che allo stesso tempo tende ad essere estremamente chiusa in se stessa e a trovare pochissimi sfoghi nel panorama musicale attuale.
Un'analisi ineccepibile! :half: