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Discussione: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

  1. #1
    Visitatore

    Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Domanda, ascoltando spesso Brecker e Bob Berg ho constatato che il loro registro basso spesso risulta ricco di armonici, diciamo dal do grave in poi. Hanno entrambi una sonoritÃ* molto simile, in quel caso quasi confondibile...dico quasi perchè Michael è riconoscibile anche da un sordo!
    Arrivo al punto, a quanto mi risulta i due (con Mintzer) studiavano spesso in insieme, possibile che le note in questione siano degli armonici? Mi spiego, studiando l'emissione degli armonici ho sempre seguito la strada dal basso verso l'alto e non il contrario.
    E' possibile la strada inversa? Se sì esistono dei metodi?

  2. #2

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Più che di armonici parlerei di una particolare vibrazione della lastra del sax... che secondo me non dipende da armonici che tu suoni ma da quelli che riproduce l'unitÃ* strumento-ancia-laringe-diaframma.
    Capisco quello che tu dici e l'ho provato ascoltando live Potter e Garzone, con Archie Sheep una impressione diversa, con Lovano molto più subtones, ecc.
    Purtroppo quando quei grandi tenoristi che hai menzionato c'erano io non li ho potuti ascoltare ma le registrazioni testimoniano la tua impressione...
    S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
    Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
    A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
    T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
    B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
    Akai Ewi 5000

  3. #3

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Non sono sicuro di capire al 100% quello che intendi, ma mi sbilancio in una risposta. E mi scuso in anticipo se scrivo cose ovvie.

    Gli "armonici" vengono generati da un corpo in vibrazione e corrispondono a frequenza multiple della vibrazione fondamentale. Ad esempio, una corda che vibra a 220 Hz (cioe' che fa "su e giu" 220 volte al secondo) vibrera' "anche" a 440 Hz, ed anche a 660 Hz, e cosi' via. La differente percentuale di volume dei diversi armonici, cioe' la loro "quantita' in volume", o in altre parole la loro percentuale relativa, e' tipica di ogni corpo vibrante e ne costituisce il timbro.

    E' una proprieta' fisica dei materiali, e non ci sono armonici "verso il basso" perche' non e' possibile scendere sotto la fondamentale. Facendo un esempio, la lunghezza, il diametro e la tensione di una corda vibrante (e forse il materiale, non so) ne determinano la frequenza fondamentale di vibrazione. Data quella frequenza, chiamiamola x, la corda produrra "anche" degli armonici a frequenze 2x, 3x etc. (e le percentuali relative delle ampiezze di queste frequenze determinano il timbro - una canna d'organo con la stessa frequenza fondamentale avra' percentuali di armonici diversi e quindi un timbro diverso, ma la nota sara' la stessa: la fondamentale) ma non potra' vibrare anche a frequenze inferiori, e quindi non esistono "armonici verso il basso".
    Segretario Mark VI Society
    Non e' importante dire sempre tutto quello in cui credi, ma e' importante credere sempre in tutto quello che dici

  4. #4

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    per gli armonici più in basso concordo con quello che diceva Reminore.
    sul registro basso quando un sassofonista è in grado di saturare lo strumento anche su quella parte di registro spesso è in grado anche di utilizzare una emissione sovrabbondante che produce quel suono che senti.
    . (il primo che ho ascoltato in questa direzione è Trane.
    Berg e Brecker ciascuno con il suo suono ha sviluppato questa ed altre attitudini
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  5. #5
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    La risposta di Re minore mi pare assolutamente corretta.

    Sui suoni bassi accompagnati da "frequenze aggiuntive" FColtrane ha fornito una spiegazione esauriente. Un altro "trucco" per ottenere quel tipo di effetto dovrebbe essere quello di azionare il portavoce cercando però di non effettuare il salto d'ottava. In tal modo non ci sarebbe bisogno di "ipersoffiare".

    Ho visto che pure il vecchio Colosso (Sonny Rollins) recentemente non disdegna l'uso dei suoni bassi "disturbati".

  6. #6

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Sì, però non penso si tratti di ipersaturare il suono soffiando la quantitÃ* doppia di aria; piuttosto generando molta più pressione, sempre però controllata.
    Questa è una mia pura deduzione, fermatemi se sbaglio...
    Alto Grassi Prestige
    STM 8* met, Rico 8
    LaVoz Hard-issime, Rico 4

    Tenore Selmer Mark VI '73 DELAC
    Rag ER-1 7*, Dukoff M6 *115 rework(?)
    V16 5, Rico d'ogni tipo 4

    °Smokin' sax all life long just leaves you bad cough and a mad Blues thirst...°

  7. #7
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Grazie ragazzi!
    Comunque sia è una sonoritÃ* che adoro!
    Sulla base di quanto detto anche da Docmax, può incidere se il becco sia in metallo o meno?

  8. #8
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Se ho ben capito quello di cui si sta parlando, hai ragione anche tu, Fumatore: in sostanza per ottenere il suono basso "alterato" si deve cercare di lavorare al confine tra nota "giusta" e nota "sbagliata", aumentando la quantitÃ* di energia sonora associata con le frequenze multiple della fondamentale, in modo che quest'ultima ne risulti in qualche modo "adombrata".

    Se si riesce a "fregare" energia alla fondamentale in quantitÃ* sufficiente, dovrebbero venir fuori bicordi e multifonici. Ho l'impressione che per ottenere effetti del genere "voluti" e non "casual" bisogna perderci dietro molto tempo. Perciò suppongo che un suonatore evoluto (e non "modaiolo") lo fa solo quando si è "stancato" di esplorare le capacitÃ* espressive "normali" del suo strumento.

    Ho sentito recentemente Naima di Coltrane rivisitata da Brecker in solitaria: a un certo punto piazza un bicordo molto bello e controllato in un determinato punto. Un unico bicordo su una improvvisazione altrimenti condotta su suoni più o meno "convenzionali" con la sua consueta maestria. Quanta esplorazione gli ci è voluta per piazzare quel bicordo esattamente in quel punto?...

    Non sto parlando soltanto di tempo occorrente a impadronirsi di quel tipo di tecnica. Mi riferisco anche e soprattutto all'impiego "logico" di quelle sonoritÃ* in un'improvvisazione.

  9. #9
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Citazione Originariamente Scritto da New York nights
    Grazie ragazzi!
    Comunque sia è una sonoritÃ* che adoro!
    Sulla base di quanto detto anche da Docmax, può incidere se il becco sia in metallo o meno?
    Beh, New York... per le mie modeste possibilitÃ* stai facendo una domanda da un milione di dollari... Dato che Brecker, come sai meglio di me, utilizzava spesso un Guardala metallico artigianale, c'è da supporre che per lavorare in quella "terra di confine" sia meglio il metallo della "gomma". Probabilmente perchè il metallo, essendo più rigido, consente un maggior controllo laddove il controllo del suono è molto difficile. E' solo una mia supposizione...

  10. #10
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Studio...studio...e ancora studio!
    In effetti se penso a tutti i sassofonisti che usano queste tecniche sono tutti dotati di becco in metallo...anch'io usandolo mi pare di incontrare maggiore resistenza che crea qualcosa di simile a ciò di cui stiamo parlando.

  11. #11

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Citazione Originariamente Scritto da emiliosansone
    ... Dato che Brecker, come sai meglio di me, utilizzava spesso un Guardala metallico artigianale, c'è da supporre che per lavorare in quella "terra di confine" sia meglio il metallo della "gomma". Probabilmente perchè il metallo, essendo più rigido, consente un maggior controllo laddove il controllo del suono è molto difficile. E' solo una mia supposizione...
    Credo che rigiditÃ* del metallo sposti il fattore di modulazione sonora (in basso come in alto) ancor di più verso il sistema diaframma laringe bocca labbro: questi fattori sono la marcia in più dei suonatori over the top. Sono però modulazioni che richiedono uno studio pazzesco e condizioni fisiche ottimali: mi risulta che nell'ultimo periodo Brecker non riuscisse più a "pilotare" il metallo e si è spostato a sonoritÃ* diverse (so che era la sua prima preoccupazione chiedere ai suoi amici intenditori che lo salutavano alla fine dei concerti come era sembrato loro il suono con il setup diverso...).
    Un'altra cosa che ieri sera provavo a fare suonando il tenore era il modo di chiudere i tamponi eseguendo note basse, solo spostando la mano destra più o meno vicino allo strumento angolando l'inclinazione in senso radiale o ulnare, o spostando le dita dalle chiavi (più o meno vicine o con il quarto più in avanti rispetto il bottone di madreperla); con la sinistra pigiando bene sulla leva della chiave (specie per i Bb basso) per dare maggior azione in chiusura (a proposito guardate Urbani come lavora con il mignolo...) ho trovato molte differenze e non proprio sfumature (ma non ho avuto il tempo di approfondire erano le 22,30!!!).
    Se avete tempo infine di riguardarvi questo Michael Brecker
    http://www.youtube.com/watch?v=gcIIkrBLUmg
    fate caso a
    1,55 come gestisce armonici e note basse lavorando di mandibola labbra e laringe;
    2,35 come abbassa la laringe e il pavimento muscolare della gola;
    3,30 come tiene le dita della mano destra (vedere il 4 dito)e quando inquadrano più volte il mignolo sinistro come aziona le chiavi.
    Non so se serve... ma di certo si resta incantati.
    Scusate la lungaggine.
    Max
    S Borgani J Pearl Silver, Bari Dakota 68
    Sc Rampone R1j curvo Rame Bari 68
    A Borgani J Silver, Dukoff D7 Lakey 4*4
    T Borgani J Pearl Silver, Drake NY J 8* Rousseau 8* JJHR 8*
    B MG Unlacquered Silverneck, Drake 120
    Akai Ewi 5000

  12. #12

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    credo che un guardala brecker artigianale con una ancia di canna di media durezza sia il setup ideale per studiare in questa direzione.
    Questo perchè ritengo che Brecker sia stato il sassofonista che ad oggi conosceva e praticava l'argomento "selezione degli armonici e multisuoni" con maggior facilitÃ*.
    è anche vero che i sassofonisti che avete citato conoscono questi argomenti (sia teoricamente che praticamente) anche a prescindere dal setup.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  13. #13
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Ma nell'ultimo periodo quali erano gli effettivi problemi fisici di Brecker?
    In Pilgrimage, utltima registrazione, è veramente favoloso con tutto il suo repertorio al completo.
    Quando sono stato alla Borgani mi han detto che prima che se ne andasse stavano studiando un soprano apposito per lui in quanto aveva difficoltÃ* respiratorie...ancora oggi sto malissimo a pensare che se ne sia andato.
    N

  14. #14
    Visitatore

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    credo che un guardala brecker artigianale con una ancia di canna di media durezza sia il setup ideale per studiare in questa direzione.
    Questo perchè ritengo che Brecker sia stato il sassofonista che ad oggi conosceva e praticava l'argomento "selezione degli armonici e multisuoni" con maggior facilitÃ*.
    è anche vero che i sassofonisti che avete citato conoscono questi argomenti (sia teoricamente che praticamente) anche a prescindere dal setup.
    Ma quanto costano!
    Vorrei acquistare un laser trimmed, credi che ci siano delle differenza davvero abissali rispetto un handmade?

  15. #15

    Re: Brecker e Bob Berg, note basse e uso armonici

    Citazione Originariamente Scritto da Il Fumatore di Sax
    Sì, però non penso si tratti di ipersaturare il suono soffiando la quantitÃ* doppia di aria; piuttosto generando molta più pressione, sempre però controllata.
    Questa è una mia pura deduzione, fermatemi se sbaglio...
    avevo fatto riferimento alla saturazione perchè mi riferivo prorpio al suono di Brecker.
    (più che a quello di Berg).
    l'idea che mi sono fatto è quella di un utilizzo di un rapporto medio (guardala Mb e ancia di canna).

    in pratica desideravo puntualizzare che per produrre quei suoni un rapporto che sei in grado di saturare è preminente.


    volutamente non avevo fatto riferimento nè alla pressione nè alla quantitÃ* di aria nè a tutto il resto . (argomenti che abbiamo trattato nei messaggi sullo studio degli armonici e multisuoni).
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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