provo a dire la mia, "dal basso" della mia ignoranza, ma dall'alto della mia "cocciutaggine.
Sono venticinque anni che mi perdo dietro al sax tenore, anche se per circa venti diciamo che veniva preso in mano forse una volta ogni due o tre mesi.
detto questo, visto che da un anno ho ripreso a tentare un miglioramento generale, credo che l'unico (nel mio caso .....s'intende), "metodo" è lo studio continuo, bada bene, non di 3 ore al giorno (magari avessi tutto quel tempo) , io faccio un'oretta a volte scarsa, ma la faccio costantemente quasi tutti i giorni. poi come è ovvio, tutto ciò che hanno detto gli altri BEN più competenti di me lo sposo in pieno, strumento a posto, setup giusto etc.etc. ma ritengo che alla fine quello che differenzia la facilitÃ* dell'emissione sul registro basso dello strumento sia esclusivamente il lento assuefare il rapporto spinta di diaframma/postura delle labbra, con la nota che abbiamo in mente di suonare. ad oggi non posso dire assolutamente di ritenermi a posto, ma la cosa importante è che noto dei progressi. in ultimo ti dico che nel mio caso ha molto influito il cercare di divertirmi suonando, (prima tutte le scale maggiori/minori e blues, poi suonare dietro a pezzi che mi piacciono), in maniera di sciogliere la tensione che è più peculiare nello studio, il che mi ha facilitato non poco nel capire la giusta rilassatezza delle labbra, per me fondamentale, non tanto per l'emissione dei gravi, ma per l'emissione in generale. cioè (e qui concludo), se suoni il registro medio dello strumento, (per me è stato così), può essere che tu riesca anche avendo una posizione delle labbra diciamo "stretta", ma in quel caso le note gravi non verranno mai.
non ti so dirti la differenza con il contralto perchè non l'ho mai provato.
Ermanno