Citazione Originariamente Scritto da docmax
Io ho provato tutti i metodi conosciuti...
polvere-talco (se qualcuno vuole provarlo glielo regalo),
passaggio con carta abrasiva (la più leggera che esiste come suggerito da MBB),
vasellina o simili,
alcool...
mi sono reso conto che, se hai tamponi di ottima fattura, bisogna limitarsi a mantenere puliti i camini dal materiale appiccicoso che si forma dopo aver suonato o per effetto di condensa. Il materiale appiccicoso di colore vario (dipende dalla tipologia dei batteri di cui è composto e dall'ossido che con il metallo del sax esso produce) va ripulito senza detergenti: utilizzo un normale cotton fioc, lo passo sui camini del sax, prima una estremitÃ* leggermente inumidita (effetto disincrostante) poi l'altra estremitÃ* asciutta (per non lasciare umido). Il tampone cerco di non toccarlo mai (solo se vedo che ci sono delle incrostazioni anche lì, faccio la stessa cosa con molta più delicatezza e non con lo stesso cotton fioc dei camini).
Detto questo mi è capitato di vedere saxofoni di jazzisti fuori dal comune al concerto che erano sporchi oltre modo con il verderame in bella evidenza, un'imboccatura ricettacolo di batteri pauroso... eppure che spettacolo!
Max
Quoto e aggiungo di mettere le cartine per le sigarette sui tamponi appiccicosi quando si ripone il sax dopo averlo suonato e pulito