Beh, inizialmente le idee erano piuttosto confuse, ma grazie alle vostre indicazioni si stanno facendo più chiare. Grazie.Originariamente Scritto da fcoltrane
Capisco però che sono comunque idee campate 'per aria' e che l'unico modo per raggiungere davvero "l'illuminazione" :idea: è mettersi a suonare.. :saxxxx)))
Del sassofono mi piace sempre più questo suo aspetto non immediatamente definito.. questa sua sonoritÃ* da ricercare, da modellare, adattare.. E' un cammino molto intimo e individuale e lo rende ancora più simile al canto.. come se non emettesse dei suoni, ma una vera e propia voce.
Immagino che ci sia da perderci la testa in questa ricerca, ma come in tutte le cose ci vuole tempo, pazienza e tanta dedizione. Ed è giusto e bello che sia così..
Ora devo solo fare il primo passo.. Scegliere il mio strumento e iniziare la ricerca di me stesso.. ovvero del mio suono.
Lo strumento che mi seduce di più è il tenore.. Ma ho ancora dei piccoli dubbi che devo chiarire.
1) Su alcuni siti ho letto che è opportuno fare scegliere all'insegnante lo strumento adatto, poichè egli valuta la statura e altre caratteristiche fisiche dell'alievo in relazione, probabilmente, alla sua capacitÃ* polmonare.
E' una considerazione sensata? Da profano ho dei dubbi, ma credo che se l'alievo è un ragazzo ancora adolescente possa avere un senso.
2) Solitamente la prassi comune è iniziare dal contralto per poi passare, eventualmente, al tenore o al soprano a seconda della propria evoluzione. Ha un senso anche questo o è solo per il fatto che nei consevatori lo studio del sax parte dal contralto?
3) Visto che abbiamo parlato di set-up.. E possibile con il dovuto set-up ottenere un'emissione paragonabile a quella di un contralto? Spero di utilizzare correttamente i termini.. Per emissione intendo il rapporto tra spinta e quantitÃ* d'aria.
:saxxxx)))