Citazione Originariamente Scritto da karmananke
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Ma leggendo qua e la, ho appreso che c'è una differenza notevole tra suonare il sax soprano o il sax baritono o tenore.
Ecco, per esempio, cosa ho letto su un sito:
"[...] l'approccio con il sax soprano è sicuramente più delicato, poiché tutta la muscolatura facciale coinvolta nella produzione del suono è sottoposta ad un carico più faticoso e l 'intonazione è molto più difficile da controllare".
Confermate?

Allora.. la mia domanda è: quale strumento comporta meno fatica a livello di gestione del fiato e di rilassamento muscolare facciale e non? Ovvero.. quale si adatterebbe meglio al tipo di gestione del fiato e di emissione adottati nel canto?
Mi fareste una classifica tra sax soprano, contralto, tenore e baritono, con le dovute considerazioni sul dispendio e gestione del fiato, sull'affaticamento muscolare e su tutto ciò che dovrei prendere in considerazione? :BHO:

Scusate se mi sono dilungato un po' ::zitto:: , ma sto prendendo la cosa molto sul serio e, com'è nel mio modo di fare, il mio approccio è quasi scientifico. :saputello

Grazie a tutti per l'attenzione e la cortesia.
Lorenzo
Il soprano come è emissione è più delicato:
1) perchè perchè è più corto
2) è dritto
3) l'imboccatura ha le stesse proporzioni degli altri bocchini però è più piccola e bisogna essere più precisi..

Con una corretta impostazione nessun sax affatica in maniera pericolosa la muscolatura facciale...
A livello di facilitÃ* di emissione, penso che il baritono sia pioù semplice: ci vuole più aria ma meno pressione.

I trombettisti (e i suonatori di strumenti a ottone) una volta "fatto il labbro" non fanno nessuno sforzo... per il sax vale lo stesso.

Per chiarirti le idee:
1) a paritÃ* di volume che vuoi ottenere più il sax è piccolo maggiore sarÃ* la pressione richiesta e viceversa... ci sono bocchini che riescono a incanalare più aria o la incanalano a pressione maggior.
2) un corretto studio del sax, ti porta a sviluppare una respirazione diaframmatica che è più lunga da sviluppare solo cantando: puoi cantare senza usare il diaframma (indipendentemente dai risultato), mentre se non usi il diaframma il sax difficilmente suona... a livello di affaticamento facciale, trovo che più piccola l'imboccatura più sia faticoso suonare, ma ci si abitua (considerazione fatta tenendo costanti i rapporti tra apertura del bocchino e la durezza dell'ancia).


Questione dell'estensione... studiando tanto tanto canto riesci facilmente a guadagnare una quinta verso l'alto... studiando lo stesso tempo in basso riesci a guadagnare molta meno estensione...
Generalmente un sax tenore copre l'estensione di un "uomo" medio... non di Maurice White però... ;)