mi ripeto… l’unica cosa utile, a mio parere, è cercare di fare in modo che alla matricola del nostro strumento sia abbinato in qualche luogo o archivio (che sia di facile intuizione da parte di chi dovrÃ* fare le ricerche) un nostro recapito e generalitÃ*… per questo suggerivo, ad esempio, la casa costruttrice o magari il rivenditore ufficiale.
Non escludo, tuttavia, che attualmente non venga giÃ* fatto.
Per quanto mi riguarda alla Borgani sanno che il contralto madreperla argento distinto dalla matricola nr. Xxxxxxx è stato venduto a chi vi scrive.
Probabilmente alla Rampone faranno ‘sensatamente’ la stessa cosa.
Per i marchi che fanno delle vendite superiori, Selmer, Yamaha etc etc… potrebbe essere un compito svolto dal rivenditore ufficiale o importatore nazionale, che dovrebbe così consentire di risalire almeno al punto di vendita sul territorio.
Una 'rete' di informazioni di questo tipo fungerebbe di per sè da deterrente e costringerebbe i malintenzionati ad agire in modo da rendere difficoltosa l'identificazione dello strumento, attraverso la contraffazione o alterazione del numero di matricola. Ma la contraffazione di un numero impresso su una lastra di ottone non è cosa semplice, probabilmente non impossibile ma certamente un lavoro da abile artigiano..... mentre la cancellazione o l'alterazione 'grossolana' renderebbe difficoltoso riciclare lo strumento......Chi di voi comprerebbe un Mark VI con matricola abrasa o visibilmente alterata? :saputello
Riguardo l’eventualitÃ* di assicurare lo strumento: non so quanto sia fattibile, io ne diffido, ma sicuramente è una strada percorribile, ed andrebbe valutata con cautela prevedendo tutte le varie ipotesi e leggendo con attenzione tutte le ‘piccole’ clausole del contratto.
Sono stato 'lungo', chiedo venia :half: