Sono sicuro che con piccoli accorgimenti i dolorini spariscono e si può suonare al meglio delle proprie possibilitÃ*... i grandi servono come riferimento ma sconsiglierei vivamente di appoggiare un tenore sul "povero" primo dito come fa Lovano (chi lo ha conosciuto sa di che pasta umana è fatto Joe, e basterebbe solo sentire come sono potenziate le molle delle chiavi palmari destre e sinistre del suo sax che altrimenti rischiano di aprirsi al soffio potente... ma ti stanchi anche a spingerle con le dita!) o come anche altri saxofonisti fanno (specie se non si ha una mano di lunghe dimensioni -le mani degli afroamericani sono estremamente lunghe- o se lo si sostiene con la punta del pollice).
Poi il bello è che ognuno di noi si adatta come meglio può, secondo le possibilitÃ* che madre natura gli offre: guardate Arnett Cobb
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che ve ne sembra?
Max