Ieri pomeriggio (finalmente) c'è stato il tanto temuto/atteso saggio allievi (organizzato dall'Anbima Lombardia, sezione di Como). Devo dire che per me è stato il primo saggio come responsabile del corso allievi della mia banda (credo sia stato anche il primo saggio allievi della mia banda, prima di me non c'è mai stato grande interesse per queste cose) e non escludo di aver azzardato delle scelte a causa dell'inesperienza nel ruolo.

Mi permetto di rendervi partecipi delle mie impressioni, così mi dite il vostro parere ;)

Innanzitutto, la mia idea di saggio è sempre stata "esibizioni degli allievi in formazioni piccole con eventuale accompagnamento degli insegnanti", laddove con formazioni piccole io intendo duetti, trii o ensemble. Ieri mi sono trovato invece in una situazione un pò strana, in cui 9 bande su 10 hanno portato delle bande giovani ad esibirsi laddove solo noi abbiamo azzardato qualcosa di più rischioso (quattro pezzi con accompagnamento al pianoforte (tre di sax, uno di flauto), due duetti (clarinetti), due pezzi in ensemble di ottoni, esibizioni solistiche dei due percussionisti). Addirittura una banda ha portato un'orchestra giovanile di 51 (contati) elementi :shock:

Credo che si tratti di due filosofie diverse, secondo me le esibizioni di insieme sono un pò meno rischiose però non permettono di far vedere il lavoro che ogni singolo allievo ha fatto durante l'anno..anche perchè c'è sempre un elemento migliore dell'altro che si fa sentire, un elemento un pò timido che si nasconde..e poi se si suona tutti insieme magari ci si può permettere di non studiare benissimo ("tanto c'è il mio compagno di sezione che mi aiuta"). Il rovescio della medaglia è che un allievo un pò emotivo messo solo davanti ad un pubblico di addetti ai lavori può avere dei blocchi o dei crolli emotivi, e in quel caso l'esibizione è rovinata o comunque peggiore rispetto a quello che si è studiato per qualche settimana. Parlando di emotivitÃ*, un'allieva si è messa a piangere pochi secondi prima dell'esibizione (per la tensione) e devo dire che è stata molto brava la sua insegnante e tranquilizzarla (poi ha suonato bene) mentre l'ensemble di ottoni si è inaspettatamente disunito. Dall'altro lato alcuni allievi hanno dimostrato una personalitÃ* inaspettata, penso all'allieva di flauto che al suo primo saggio ha portato il Minuetto della Suite numero 2 dell'Arlesienne di Bizet senza un errore o ai (miei) clarinetti che alle prese con l'Invenzione numero 8 di Bach (a due voci, come tutte le invenzioni) si sono persi e ritrovati con buona presenza di spirito.

Credo che l'esperienza sarÃ* utile a tutti loro per il futuro, il primo saggio non si scorda mai :saxxxx)))

Penso che la proposta di pezzi con accompagnamento pianistico sia stata una scelta abbastanza coraggiosa, il problema è che non essendo abituati a gestire la cosa c'è stato qualche piccolo problema organizzativo (montaggio e smontaggio tastiere in tempi da record, palco che non aveva spazio fisico per ospitarla, ...). Peccato perchè trovo che il lavoro con pianoforte sia molto utile per gli allievi (a patto di avere un insegnante che lo sappia suonare) e mi pare che il pubblico abbia gradito.