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Discussione: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

  1. #1
    Visitatore

    Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Cari Amici:

    Ho notato che su questo ottimo forum si accendono con una certa frequenza contenziosi piuttosto banali e poco significativi sulla qualitÃ* complessiva degli strumenti che utilizziamo o che pensiamo di acquistare.

    Dato che, a mio modesto avviso, negli ultimi anni la costruzione dei saxofoni ha evidenziato un notevole aumento dell'offerta qualitativa e quantitativa, cerco di fare un po' d'ordine sulla materia, evitando, possibilmente, "arroccamenti preconcetti". Pertanto non nominerò alcuna marca, ma mi limiterò a esprimere pochi requisiti fisico-acustici che un buon saxofono (da studio, intermedio o professionale che dir si voglia) dovrebbe possedere. Rimangono fuori da questo discorso i cosiddetti "strumenti vintage", sui quali è giusto che ognuno continui a mantenere le sue personali opinioni.

    Nel quadro del suddetto, dichiarato obiettivo, e ponendosi nell'ottica di giudizio di un suonatore sufficientemente "svezzato" sul piano tecnico, affermo che un buon sax nuovo dovrebbe avere:

    - OmogeneitÃ* di emissione e timbro: se vi sembra che lo strumento richieda sensibili variazioni di "pompaggio" o sintomi di "strozzatura" tra note bassa e alte, c'è qualcosa che non va.

    - Intonazione su tutta l'estensione ordinaria: se siete costretti a stringere o allargare l'imboccatura tra diverse note per mantenere l'intonazione, non ci siamo.

    - Buona meccanica: provate ad eseguire la scala cromatica veloce tra Sib (o La) grave e Fa (o Fa#) acuto, salendo e scendendo. Se ci riuscite senza particolari intoppi, vuol dire che la meccanica è ergonomica e funzionale.

    Se almeno queste tre cose sono a posto alla prima "soffiata", possiamo cominciare a prendere in considerazione lo strumento. Altrimenti è meglio lasciar perdere.

    Qualcuno (spesso ricorrente ad emoticon da "sapientino" o da "saggio" anche in firma) la "mena" particolarmente, ma mi pare che i 3 punti essenziali siano quelli sopra evidenziati. Per sviscerarli praticamente servono non più di 2 minuti di prova fisica strumentale, ad un suonatore sufficientemente pratico della materia.

    Dopo di ciò si può cominciare a discutere di sottigliezze timbriche tra strumenti da studio e professionali, di affidabilitÃ* e qualitÃ* dei materiali, di "tenuta" delle regolazioni e della tamponatura, di rapporto qualitÃ*/prezzo, ecc.

    Visto che, come ho giÃ* detto sopra, mi pare che il numero di fabbricanti in grado di produrre strumenti rispondenti ai 3 requisiti sopra elencati sia aumentato rispetto al passato, forse sarebbe il caso di cominciare a rivedere alcune posizioni del tipo: "se vuoi uno strumento da studio comprati quello, se invece ne vuoi uno professionale comprati quell'altro". Cerchiamo piuttosto di verificare concretamente che gli strumenti che intendiamo acquistare e suonare riescano ad ottemperare almeno "in partenza" ai requisiti sopra evidenziati.

    Dite la vostra (se volete)...

  2. #2

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Molto interessante, ti ringrazio.
    Però mi sorge un dubbio in tutto il discorso che hai fatto... io che non sono neanche lontanamente uno pratico di tecniche spaziali e non so fare una scala cromatica alla velocitÃ* della luce e non mi fido dell'idea di "suono" che può avere qualcun'altro in quanto il "suono" che voglio io è giÃ* presente nella mia testa... io dilettante amante di quel legnetto imbevuto di bava che vibra, cosa devo fare se non esprimere la mia idea che parte da un'esperienza (mi scuso con te) dilettantistica?
    Il tuo discorso è giustissimo, lo quoto, ma intravedo anche in te un pò di saccenza, anche senza emoticon.
    Vado a studiare le scale a 480 di velocitÃ*.....
    SOPRANO SEMICURVO R&C R1 Jazz
    Bari 6*, Vandoren 3
    Tenore R&C R1
    Jody Jazz 6*, Rico 3
    Akai EWI 4000s +modulo Yamaha Motif XS Rack
    + Yamaha VL70m con Turbo Patchman

  3. #3

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Citazione Originariamente Scritto da emiliosansone
    Qualcuno (spesso ricorrente ad emoticon da "sapientino" o da "saggio" anche in firma) la "mena" particolarmente
    Brutta gente che bazzica su questo forum :saputello !!
    Sono tuttavia sicuro che quel "qualcuno" abbia un nick e un nome, sarebbe stato più cortese utilizzarli ;)
    A parte questo, visto che non è gradito in questo topic non dico la mia..anche perchè sono argomenti che ho giÃ* ampiamente dibattuto nei miei oltre 4000 post e non vorrei oscurare la tua luce..buon divertimento :saxxxx))) !!
    Vox clamantis in deserto :saputello !!
    Selmer Lover

  4. #4
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    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Peccato emiliosansone, era (ed è decisamente) un buon topic, non capisco la provocazione ...

  5. #5

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    mmmm. i 3 requisiti da te evidenziati mi sembrano rilevanti nella scelta del sax ma non li considererei assolutamente preminenti rispetto agli altri ai quali hai fatto riferimento.
    ed infatti anche volendo considerare che il sassofonista ha una percezione corretta dei 3 requisiti che hai citato il fatto che non sappia la durata nel tempo delle regolazioni o addirittura dei tamponi, lo pone in una situazione di assoluta ignoranza.
    faccio un esempio concreto:
    se metto a paragone un tenore selmer I serie ed un selmer II serie so esattamente quale dei due durerÃ* di più (se considero un solo aspetto la durata dei tamponi a paritÃ* di utilizzo).
    se considero la meccanica posso dirti quale modello (sempre tra il I serie ed il II serie selmer ) è costruito meglio.
    (e lo so non per averli suonati ma per averli smontati perchè se li avessi solo suonati mi sarebbero sembrati eguali).
    questo per dire che un elemento rilevantissimo è la capacitÃ* del sax di suonare nel tempo non perdendo le caratteristiche della prima volta che lo si suona.
    (o addirittura suonando meglio della prima volta che lo si è provato).
    volutamente ho trascurato quegli ulteriori elementi relativi al timbro ed al suono che ritengo rilevantissimi ma dei quali è veramente difficile parlare per la difficoltÃ* di utilizzare un lessico comune.
    se dovessi risponderti semplicemente ,dovrei affermare che un buon sax è quel sassofono che ti consente di produrre un bel suono con facilitÃ*. :lol: :ghigno: :lol:
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  6. #6
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    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    se metto a paragone un tenore selmer I serie ed un selmer II serie so esattamente quale dei due durerÃ* di più (se considero un solo aspetto la durata dei tamponi a paritÃ* di utilizzo).
    se considero la meccanica posso dirti quale modello (sempre tra il I serie ed il II serie selmer ) è costruito meglio.
    (e lo so non per averli suonati ma per averli smontati perchè se li avessi solo suonati mi sarebbero sembrati eguali).
    Penso che Emilio si riferisse a Sax nuovi e probabilmente mai provati prima.
    Alla fine penso che i 3 spunti sul quale fa riferimento, la maggior parte dei sassofonosti (e parlo di quelli che hanno la consapevolezza di quello che cercano), ne facciano giÃ* uso, comunque sia è importante avere una "Legenda" da seguire per la valutazione di un Sax.
    Soprano: Yamaha Yss-475II
    Jody Jazz HR 6* - Selmer S90-180
    Tenore: Yanagisawa T901 + Neck T92 (bronze)
    Vandoren V5 T35 & V16 T7
    WBS M2 7
    Tenore: Grassi Professional '86
    Otto Link STM 6*
    WBS VT1W 7 (copia Dukoff Hollywood Zimberoff 7)

    La musica è la tua propria esperienza, i tuoi pensieri, la tua saggezza. Se non la vivi, non verrà mai fuori dal tuo strumento.
    Charlie Parker

  7. #7

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    che si riferisse a sax nuovi di nuova produzione lo ho capito.
    il mio esempio era solo per porre l'attenzione su altri aspetti che sono rilevantissimi nella scelta di un sax nuovo.
    la durata dei tamponi, il tipo di meccanica inteso anche in relazioni ai materiali (e quindi alla durata della stessa.)
    l'esempio che ho fatto è tra due strumenti selmer I e II serie nuovi non appena escono dalla fabbrica (solo perchè li conosco bene e so indicare in relazione alla durata quale dei due dura di più ed è meglio costruito, ovviamente parlo del tipo di materiale e delle scelte di produzione e non del singolo strumento, ed ancora non parlo di timbro o di altre caratteristiche del suono.)
    è chiaro che le 3 caratteristiche citate sono rilevantissime ma la durata mi sembra altrettanto rilevante.
    basti pensare ad un sax che apparentemente suona come vogliamo ma dopo un po i cuscinetti si staccano le viti si bloccano le molle si spezzano eccc...
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  8. #8
    Moderatore L'avatar di Isaak76
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    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Certo Fcoltrane, ti do perfettamente ragione su questo aspetto.
    Purtroppo non sempre è così facile valutare la qualitÃ* dei tamponi , che a primo acchito potrebbero sembrare buoni, o la qualitÃ* degli altri materiali ... l'aspetto tempo e usura è un qualcosa che è impossibile valutare al momento su strumenti appena entrati nel mercato.
    Soprano: Yamaha Yss-475II
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    Charlie Parker

  9. #9

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    la mia era una considerazione generale (l'importanza dei materiali e non solo e l'influenza sulla durata della resa del sax).
    per tornare all'esempio nello specifio il selmer I serie montava tamponi non idrorepellenti il II serie si.
    il I serie utilizzava delle semplici vitine il II serie delle vitine con molla incorporata.
    faccio riferimento a due sax della stessa marca e a due caratteristiche di facile verifica.
    (per semplicitÃ* )
    ma il discorso andrebbe esteso a tutte le marche e a tutti i materiali.
    lastre laccature molle ecc.
    capisco che non sia semplice una verifica di questo tipo ma se la si considera rilevante non la si può ignorare.
    un altro aspetto che rileva è che per una marca blasonata questo tipo di verifiche si fanno in fretta e gli addetti ai lavori (sassofonisti) dopo poco tempo dalla messa in produzione del modello di sax sono in grado di individuare pregi e difetti,
    le marche che invece entrano nel mercato successivamente hanno maggiore difficoltÃ* perchè
    sono meno conosciute e la verifica è più difficoltosa.
    poi può capitare anche l'assurdo......che una marca blasonata metta sul mercato sax eccezionali ma per motivi a me sconosciuti neanche se ne rende conto e successivamente produca ciofeche.
    tutto questo per dire che i requisiti minimi del sax sono purtroppo tantissimi e tutti rilevanti.
    posso aggiungere che prima di frequentare questo forum non conoscevo la bontÃ* dei sax rampone e cazzani ma considerato che molti forumisti ne parlano in toni entusiastici ora sono
    proprio curioso di provarne alcuni per rendermi conto .
    insomma credo che il passaparola tra sassofonisti sia un ulteriore requisito minimo :lol:
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  10. #10
    Visitatore

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Train
    Peccato emiliosansone, era (ed è decisamente) un buon topic, non capisco la provocazione ...
    OT:
    Ok, Blue Train: hai ragione. Mi scuso con te e con gli altri Moderatori. Tieni presente, tuttavia, che normalmente non parto mai per primo con le provocazioni. In genere vengo descritto come un individuo pacifico e giocherellone...

    E' solo che, come dice Lanjazz, la "saccenza" può dare fastidio. Anche a chi non ha 4000 post da sfoggiare...

    Se vuoi, comunque, sei liberissimo di cancellare le mie frasi che non ti piacciono. Ti assicuro che non mi offendo. :D :D
    Fine OT.

  11. #11
    Visitatore

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    la mia era una considerazione generale...
    Le tue considerazioni sono certamente condivisibili, FColtrane, ma, nelle mie modeste intenzioni, volevo evidenziare il fatto che negli ultimi 15 anni il mercato del saxofono si è sostanzialmente modificato rispetto al passato. Lo strumento ha acquisito una tale popolaritÃ* che esistono al momento, mi pare, decine di fabbricanti che propongono strumenti validi.

    Il "gap" tra strumenti professionali e amatoriali si è in molti casi notevolmente ridotto. E' noto, inoltre, che parecchi fabbricanti si limitano a mettere il relativo marchio su strumenti costruiti in posti del mondo dove è possibile minimizzare i costi di produzione. Niente di scandaloso: succede la stessa cosa per molti altri prodotti, a partire dall'elettronica di consumo.

    Io provengo da un'epoca nella quale c'era un solo "maestro" nella costruzione dei sax e tutti gli altri "allievi minori" si limitavano a copiarlo, con risultati per lo più deludenti, con rare eccezioni. Al presente la situazione mi pare sostanzialmente modificata: alcuni di questi allievi potrebbero aver eguagliato o addirittura superato il maestro. Viceversa, sempre a seguito della popolaritÃ* raggiunta dal sax, sono stati immessi sul mercato alcuni marchi con pretese "professionali" tutte da dimostrare.

    Per i motivi suddetti ho cercato, in questo topic, di elencare pochi requisiti oggettivi "di partenza", che dovrebbero essere "onorati" da tutti i fabbricanti, indipendentemente dal parco-utenti al quale si rivolgono. Il passaparola tra sassofonisti, sempre a mio modesto avviso, può essere utile come informazione ma non mi pare un criterio minimo "oggettivo", perchè è condizionato dalla "soggettivitÃ*" dell'esecutore, ed eventualmente anche da pre-accordi con il fabbricante (lo so: sono un vecchiaccio molto maligno :D :D ).

    Per quanto riguarda la tenuta ed affidabilitÃ* nel tempo, diciamo che dipende molto anche da come l'oggetto viene usato, e dalla cura che il musicista riserva al suo strumento. Io, per esempio, sono un individuo capace di distruggere anche i migliori strumenti professionali... :D

  12. #12

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    in realtÃ* la mia era una battuta, (il passaparola come requisito minimo oggettivo) anche se è vero che tengo in altissima considerazione alcune opinioni espresse da alcuni sassofonisti.
    (con alcuni sassofonisti singolarmante poi mi trovo ad avere una uniformitÃ* di vedute su quelli che devono essere i requisiti minimi oggettivi ......ma solo perchè abbiamo una concezione del suono molto simile ).
    se poi andiamo nello specifico credo che sia veramente difficile enumerare i requisiti minimi che deve avere un sax e ritengo siano molti più dei tre citati.
    alcuni ho provato ad indicarli (altri che pur ritengo preminenti volutamente li ho tralasciati).
    parto da un principio che se devo acquistare un sax , lo strumento deve essere in grado di soddisfare tutte le mie esigenze (ed io sono moolto pretenzioso) e ritengo che non rilevi chi sia il sassofonista (alle prime armi o professionista navigato) perchè in entrambi i casi un sassofono eccezionale faciliti chi lo possiede.
    per semplificare sia che si parli di sax che di sassofonisti ciò che ritengo fondamentale è il suono .
    quali requisiti minimi oggettivi deve avere il sax?
    quei requisiti che consentano al sassofonista di produrre il suono che desidera produrre nella maniera più facile ed immediata.

    :lol: ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  13. #13

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Citazione Originariamente Scritto da emiliosansone
    Cari Amici:

    Dite la vostra (se volete)...
    A me pare che Emiliosansone abbia cercato di trovare una base su cui tutti essere d'accordo: quali prerequisiti, immediatamente verificabili, deve avere un sax possa essere preso in considerazione ?.

    Come dire "condizioni NECESSARIE" che devono essere soddisfatte per poter proseguire nella valutazione di un sax.

    In altre parole, basta la mancanza di un solo di questi requisiti a far rifiutare il sax.

    Accordarsi su quali siano questi requisiti, in modo definitivo, puo' apparire banale ma non lo e' e troncherebbe, sin dall'origine, un mucchio di discussioni.

    Analogamente, sempre x mettere ordine nelle discussioni, sarebbe bello cercare di mettere assieme i criteri fondamentali per valutare la "durata nel tempo".
    Non credo abbia senso affidarsi solo al "nome", da inesperto saxofonaio con qualche propensione per la meccanica mi casca subito l'occhio sulle possibilita' di regolazione delle chiavi, sul fatto alcune coppe portatamponi, per evitare torsioni siano azionate da doppi alberi (visto su Yana), sul fatto che la laccatura non si graffi con l'unghia e nemmeno se casualmente tocca il mazzo delle chiavi di casa, su come sono costruite le "guardie" e a quanto flettono ecc.
    Ten: Yamaha YTS-62 tamponi custom - 8link STM 7 reworked by Mandrake- Vandoren V16

    Alto:: Conn Ladyqualcosa + Yamaha xC+ Vandoren 2,5

    Yamaha WX5+VL70+PatchmanTurbo

  14. #14

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Nonostante non sia invitato, dato che il topic è interessante rispondo anche se non vorrei essere troppo provocatorio.

    Uno strumento nuovo normalmente i tre punti sopra indicati li rispetta tutti (salvo strumenti eccessivamente orientali).

    Magari la meccanica regge la scala cromatica, ma se i materiali non sono di qualitÃ* potrebbe non reggere un utilizzo intenso dello strumento..non voglio ritrovarmi ogni due settimane a sistemare viti, cambiare molle, incollare tamponi e svitare campane (per questo trovo non adeguata la prova che fai tu per valutare la meccanica, ma non è il thread della prova del sassofono questo quindi non approfondisco). Tieni presente che tutte le meccaniche ormai copiano quella della casa francese, quindi sono quasi tutte comode ed uguali.

    Magari il suono è spontaneo ed omogeneo, ma l'omogeneitÃ* è un fattore che dipende anche dal suonatore e non un criterio oggettivo. Sicuramente la facilitÃ* di emissione è un buon criterio di valutazione, ma negli strumenti nuovi (anche quelli economici) c'è quasi sempre dato che può dipendere dalla lastra sottile o dalla tamponatura particolare di cui alcuni strumenti "godono". Se la tamponatura non è buona col tempo questa caratteristica si perderÃ*. Ritamponare dopo pochi mesi uno strumento nuovo potrebbe non essere piacevole.

    Magari l'intonazione è ottima, ma la voce? Pure io sono intonato quando faccio solfeggio cantato, ma la mia voce non è comunque bella da sentire mentre canto. Provare uno strumento con l'occhio fisso sull'intonatore lo trovo poco utile dato che distoglie da altri fattori.

    Infine, non sottovaluterei l'aspetto ingegneristico dello strumento..faccio un esempio : l'assenza di un sistema che tenga la campana ferma (rispetto al corpo dello strumento) potrebbe favorire torsioni della campana, e quindi disallineamento dei tamponi. La caduta dello strumento sul pavimento può essere più o meno catastrofica a seconda di come lo strumento è costruito.

    Tutto questo per dire che i parametri di valutazione che hai scelto sono buoni, ma non sono sicuramente esaustivi.

    Dimenticavo : :saputello
    Vox clamantis in deserto :saputello !!
    Selmer Lover

  15. #15
    Visitatore

    Re: Requisiti minimi per un buon sax (no vintage).

    Rispondo a Mandrake:

    Carissimo, se e quando ci incontreremo ti offrirò un notevole numero di caffè con "rimorchietti". Fa piacere constatare che ogni tanto qualcuno riesce esattamente a interpretare i concetti espressi da qualcun altro.

    Rispondo a Nous:

    Vedi, Nous, io non ce l'ho con te, ma devo ammettere che quando leggo una tua qualsiasi risposta (non necessariamente diretta a me) mi chiedo: "ma perchè questo ragazzo ce la mette tutta per mostrarsi antipatico e supponente?". Questo è un bel forum, ricco di spunti interessanti e di gente allegra e in gamba, soprattutto sul piano umano. L'ambiente è disteso e propositivo. Eppure è raro vedere un tuo intervento che non sia provocatorio, anche sugli argomenti più "flessibili". Mah... misteri della mente umana...

    Andiamo al nocciolo:

    Vedo che finalmente ti sei trovato un difetto da solo: hai detto che non hai una bella voce. GiÃ* mi sei diventato più simpatico! :D

    Non è vero che uno strumento nuovo rispetta automaticamente i tre requisiti che ho sopra elencato. Ci sono ancora in giro parecchi saxofoni (cinesi e non) che sono delle autentiche ciofeche.

    Non è difficile constatare fin da subito la soliditÃ* della meccanica. Se tu, come dici, hai provato migliaia di strumenti differenti dovresti esserti abituato alla sensazione "tattile" che fornisce uno strumento ben costruito. Basta premere un po' di più a "fondo corsa": se la meccanica è debole si avrÃ* su una o più chiavi una sgradevole impressione di "cedevolezza elastica". Sta di fatto che se la famigerata scala cromatica vien fuori "fluida" vuol dire che tutte le chiavi sono al loro posto. Non basta imitare la casa francese: a volte basta un millimetro o meno di "sfalsamento" per pregiudicare la digitazione. Perciò se non ci sono "sfalsamenti" significa, in genere, che lo strumento è costruito con la dovuta attenzione.

    Ho l'impressione che lo spessore della lastra c'entra poco o niente con l'omogeneitÃ* e l'emissione facile. C'entra molto di più la forma dello strumento e la sua precisione costruttiva, ivi compresa una buona tamponatura. E questi ultimi fattori sono oggettivamente riscontrabili. Se ci sono, e tuttavia il suonatore non è in grado di rilevarli, basta cambiare il suonatore... Per quanto riguarda poi la resistenza nel tempo della tamponatura, dipende molto da come lo strumento viene usato, oltre che dalla qualitÃ* dei tamponi (comunque impermeabilizzabili, qualora non lo fossero all'origine). Ad ogni modo non ha molto senso spingere dei criteri di prima scelta sul futuro, non trovi? A meno che uno si porti dietro la palla di cristallo quando va a provare un sax...

    Sarò un pivello, ma non mi è ancora capitato di provare un sax con una buona intonazione e, in simultanea, con una voce che faceva schifo...

    Gli unici strumenti che non hanno la campana assicurata al fusto, a quanto mi risulta, sono soprani e sopranini dritti. Tutti i sax curvi, anche cinesi "usa e getta", hanno la loro brava bretella o anello di congiunzione. La caduta di uno strumento sul pavimento è sempre catastrofica, soprattutto se lo strumento vale molto.

    Infine, Nous, noto che hai detto quello che "non va" nei miei criteri: posso umilmente chiedere tu con cosa li sostituiresti? Occhio: stiamo parlando di "requisiti minimi", eh?

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