A seconda di come lo si affronta può diventare una tortura cinese (quindi abbandonato dopo poco), un valido metodo per lo scioglimento delle articolazioni "difficili" (applicazione con costanza e varietÃ*) o un eterno manuale/vadevecum per arpeggi e saliscendi di sorta nonchè compagno fedele per anni e anni e anni e anni e anni e anni e anni e anni e ann...

Da sottintendere che il mio non è un aut-aut ma un vel-vel! Per l'appunto per me è ognuna di queste cose! Indispensabile però consiglio è essere costanti nell'esercizio, vari nell'esecuzione (anche nella scelta degli esercizi, prendete pure dei numeri a caso nel volume se avete abbastanza coraggio voglia di applicarvi, tanto la velocitÃ* all'inizio non è il fattore fondamentale) e soprattutto flessibili nell'uso stesso del metodo...
Non veneratelo come il Corano, ma nemmeno schivatelo e trascuratelo come l'autobiografia di Kennygì; non buttatevici solo perchè avete sentito che Coltrane ci passava le giornate: non vi farÃ* diventare Coltrane; alla fine è solo un metodo come tanti altri, ma tra gli altri ha qualche marcia di utilizzo in più! Solo che per ingranarla l'unico fattore utile è il saxofonista stesso! ;)


Ah, sì, è stato scritto per saxofono giÃ* premeditatamente, essendo stato Rascher un noto esponente del saxofono Classico (nonchè uno stronzone che faceva cinque ottave con un contralto! :lol: ), però direi che data la versatilitÃ* intrinseca è applicabile a qualunque strumento si voglia.

Bella storia.