No Fra, qui non stiamo parlando di un metodo convenzionale dove l'autore chiede espressamente che l'esercizio sia svolto in questo o in quell'altro modo. Affrontare un esercizio di questo testo con un unica emissione significa (oltre ad avere una capacità* polmonare da far rabbrividire un apneista) essere una cosa sola...un notarolo.
Se ci si concentra sulle note si finisce per dare attenzione solo a quelle ed è proprio la direzione opposta a quella segnata da Rascher, che lascia lo studente (lui dice "...the intelligent student") libero di eseguire gli esercizi a proprio piacimento. Questo nella convinzione che per uno studente, solitamente l'esercizio tecnico altro non è che un qualcosa compreso tra un inizio e una fine.
Rascher invece punta a stimolare lo studente, suggerisce alcune possibili intepretazioni, ma lascia libero lo studente di esprimere la propria creatività e il proprio gusto, non a caso non inserisce nè le misure, nè le alterazioni in chiave, in modo da lasciare la massima libertà all'esecutore "intelligente".
Non a caso afferma alla fine che per lo studente "...to be a musician is his goal, not an acrobat with fingers".