L' Italia sta vivendo una fase di "disintegrazione culturale": non possono nè colpirci, nè stupirci certe "reazioni"/affermazioni della gente comune...nella scuola come nella ns.cultura, la musica è stata relegata in un luogo "disincantato"...celebrativo o di indottrinamento di "modelli culturali" di basso livello o di un livello di "autoreferenzialitÃ*" che nessuno mette in discussione...ma che tutti assistono...chi in maniera indifferente, chi come "fosse una notizia come un'altra", chi con..."rabbia" (gli operatori culturali: musicisti, scritori, registi ecc.)...meno sono le "strutture operative" (teatri, orchestre ecc.) piu' sono gli sprechi di denaro...il solo Teatro dell'Opera di Roma (cittÃ* dove vivo) ha accumulato nel giro di pochi anni 8 milioni di euro di debiti...per produrre...cosa? Si affidano gli allestimenti scenico/spettacolari di alcuni spettacoli lirici a nomi di grido (Zeffirelli, Baricco ecc.)...gli si paga una fortuna: al massimo fanno, una ventina di date...e così non si ricavano manco i soldi dell'allestimento...salvo i rari casi, in cui vendiamo tali "produzioni" all'estero e che devono girare per almeno 2/3 anni...
Tali "scampoli di realtÃ*" ci bastano per comprendere che nel ns. Paese, produrre o finanziare cultura è considerato..."vuoto a perdere"!
Ed è questo, un limite molto..."italiano"...
La condizione dei lavoratori, nell'arco della storia, è cambiata perchè quei lavoratori si son "svegliati"...l'ho ribadito altre volte: è colpa dei musicisti, il dramma della loro situazione...o almeno una buona parte...
Ricordo per chi non lo sapesse...che esistono delle minime integrazioni economiche...se avete iniziato a suonare in modo professionale...che significa semplicemente avere l'iscrizione ENPALS e SIAE (nelle rassegne serie o festival, non potete suonare senza questi prerequisiti)...se fate meno di 30 concerti (almeno 20/22) con regolare contratto...c'è una sorta di "diaria" contributiva sussidiaria...informatevi nei centri CGIL Musica o presso un avvocato esperto nelle "problematiche dello spettacolo"...
Il diritto d'autore è un altro "piccolo/grande" dramma: potrei dire tanto...ma vi dò un indizio...e ditemi poi, la vostra...comprate il numero di Musica Jazz di Aprile...aprite e leggete i brani del CD allegato sul computer che avete...i titoli corrispondenti sulla copertina (esatti) non sono quelli che visualizzate sul computer...ciò vi induce qualche riflessione? Ma di "misteri d'autore"... ce ne sono tanti...
Mi dispiace sentire che ci sono giovani che si fanno "sfruttare" pur di farsi una "suonata": dovete ragionare in modo tale... che se lo fate almeno il tutto debba risultare come una "prova" che vi paga un' altra "persona"...se no, devo pensare che avete tutti "soldi e tempo" da buttare...quando contrattate un prezzo, partite da un prezzo superiore per arrivare ad un prezzo in cui non ci rimettete...se vi "svalutate" alimentate la credenza, che non "valete niente" o che vi state divertendo, ragion per cui... perchè pagarvi?...l'idraulico, l'elettricista, prima della prestazione si fanno pagare la "chiamata"...
Quando i gruppi incominciano a crescere di "numero"...e bene "mobilitarsi" per piu' date consecutive...solo così si resiste...se no si fa tanto lavoro e poi tutto va in malora...
Viviamo nell'epoca del "riciclo"...abbiamo prodotto tanto di quella "roba"...che anche la figura di strumentista è sussidiaria, non protagonista, nell'evoluzione del mercato musicale del Nuovo Millennio...la musica, dal punto di vista creativo, è in mano a "manipolatori" di suoni (DJ, produttori di jingles, produttori di suonerie, compositori di colonne sonore ecc.)...il concetto di creativitÃ* non è piu' "riferito" ad una tradizione culturale, ma alla possibilitÃ* che le "nuove tecnologie" offrono di "manipolarle" tutte...evocare tutto...definire nulla...