Una cosa non esclude l'altra (le orchestre e l'imprenditorialitÃ* personale) perchè ci sono molti bravi professionisti che, per dire così, se la suonano e se la cantano, perchè se non c'è lavoro per gli operai figuriamoci per gli artisti che si pensa ancora che debbano svolgere un altro lavoro perchè quello di suonare non è abbastanza.

Bello sarebbe, invece, darÃ* vitalitÃ* nuova alle bande professionali e quella professionalitÃ* che spesso è solo delle orchestre ad archi, elevarle ai fasti di quelle internazionali. Per capirci dare dignitÃ* ai musicisti (alcuni anche molto bravi) che ne fanno parte.

Poi si può parlare di tutto il resto (penuria di preparazione, posti regalati, pochezza di idee, congiunture politiche...), ma sono altri discorsi.

D'altra parte anche illustri saxofonisti e non solo, con avviate carriera professionali, non rifiutano affatto impieghi conservatoriali o di insegnamento perchè 'lavori con il cartellino", in nome dell'artisticitÃ*.

Comunque posso dire che suonare senza più l'angoscia della precarietÃ*, magari con un mutuo ed una famiglia a carico, è una grandissima cosa.
Non chiudiamoci le porte delle possibilitÃ* musicali perchè in Italia porte in faccia all'arte ne arrivano anche troppe.

Saluti e buona musica