La discussione si è infervorata, ma alla fine è deviata molto dall'idea originale.
Sono d'accordo che molto spesso nelle bande non si cresce se non si ha voglia di continuare a studiare e questo accade di sovente. Ciò non significa che non ci siano valenti musicisti. Quello che torno a ripetere è che questo accade in Italia dove si pensa che un professore d'orchestra d'archi sia un vero musicista ed uno che suona in una orchestra di fiati sia un 'musicante'... anche questa terminologia (musicisti/musicanti), denota che non c'è sufficiente cultura musicale all'interno delle bande.
Poi vogliamo dire che ci sono tanti musicisti bravi a spasso? che ci sono molti nullafacenti con uno stipendio fisso? Che certe volte con una divisa sei costretto a girarti e non vedere perchè non hai tutele legali, perchè puoi finire all'ospedale e non ti viene pagato nulla, che con uno stipendio 'normale' non campi una famiglia e che spesso devi fare due turni attaccati (14 ore) in piedi per strada? Che ti devei andare a comprare i pantaloni alla Giesse perchè non te li passano? Quante cose ci sarebbero da dire? Diciamo pure governo ladro e Roma padrona, visto che ci siamo.
Non è questo il punto.
Volevo attirare l'attenzione sul fatto che oggi, mentre chiudono le orchestre, i teatri, mentre attori, ballerini e musicisti vanno a lavorare al call center o fare i camerieri per pagarsi le spese, non sarebbe il caso di pensare che se non esistono fondazioni e fondi privati per istituire nuovi organici tanti e tanti musicisti potrebbero essere assorbiti nei Comuni e suonare di professione? Ma è tanto inconcepibile lavorare con la musica? Se nemmeno tanti musicisti credono questo sarÃ* difficile convincere gli altri, no? Quando stavo a spasso e vedevo alcuni che con sufficienza parlavano del loro lavoro nelle bande statali anche io mi arrabbiavo "ma guarda questi, sputano nel piatto dove mangian ed io, dopo tanti sacrifici, non trovo uno straccio di lavoro..." Se si potesse far assumere nelle orchestre di fiati, quanti, come me, hanno finito per sfiorare la depressione in lavori accettati per necessitÃ* ed urgenza o semplicemente per esigenza di indipendenza sarebbe meraviglioso.
Ma chi ci vieta di continuare a studiare anche se lavoriamo nelle bande? Ma chi ce lo impedisce? L'arroganza, la presunzione e la pigrizia e tanta sufficienza che ahimè è un pochino alimentata in tante banducole (e questa volta lo dico proprio in senso dispregiativo) dove si sputa nello strumento e quando si fanno quattro note si pensa di essere maestri di musica. NON C'E' NESSUNA DIFFERENZA TRA UN PROFESSIONISTA SERIO CHE SUONA IN UNA ORCHESTRA DI FIATI ED UNO SVOLGE UN'ALTRA ATTIVITA', STA AL SINGOLO DECIDERE DI CONTINUARE A STUDIARE OPPURE NO, è ovvio, si È veramente tanto più sollevati quando si può arrivare comunque a fine mese e studiare con serenitÃ*, questa è l'unica grande differenza.
Ma vi ricordate dove suonava Marcel Mule, uno dei fondatori della scuola classica francese di Saxofono? La Guardia reale, era un musicista con le stellette. Gli direste che era di pessimo livello, che non è progredito, che rubava lo stipendio? Tutto è molto relativo.
Oggi è diventato molto facile sparare con disfattismo su tutto; invece di polemizzare, di renderci la vita più difficile di quello che giÃ* è e di dividerci in mille fazioni non è più facile mettersi d'accordo e dire la cosa più semplice del mondo, che se uno studia per fare il musicista deve poter avere la possibilitÃ* di farlo? Che i Comuni sarebbero una miniera di lavoro?
Lo dico senza presunzione di convincere nessuno e senza alcuna polemica.
A voi