Molto interessante questa discussione e questo commento. Credo ci sia del vero: la musica sacra mantiene ritmiche cadenzate e ben scandite, pensiamo al maestro di cappella J.S.Bach e a tutto il periodo barocco.Originariamente Scritto da Fabolus80
Non mi sembra che nel sacro si sia mai introdotta una vera rivoluzione: ad eccezione degli anni 70 con alcune sperimentazioni "progressive" e l'entrata della batteria con la "messa beat" (che personalmente trovo strepitosa, vi imaginate una messa accompagnata da Selling England by the pound dei Genesis!!) tutto si mantiene piuttosto tradizionale.
Probabilmente il tempo di 3/4 ricordava troppo le feste popolari e poteva apparire persino dissacrante in contesto religioso.
I tempi più complessi come i 5/4 in questione avrebbero probabilmente distratto i fedeli dalla preghiera che è aiutata dalla cadenza ritmica regolare (pensiamo alla recitazione del Rosario). Inoltre, essendo la musica sacra molto spesso corale, avrebbe impegnato molto direttori e cantori nella ricerca della sincronizzazione e nello studio delle partiture.
A questo si aggiungono motivazioni ataviche insite nell'animo umano per le quali tutto quello che è pari e simmetrico è bello, quello che è imperfetto o incomprensibile è brutto o cattivo, pensiamo alla colpevolizzazione dei difetti fisici o delle malattie che per secoli hanno caratterizzato la società.
Ancora oggi, in alcuni ambienti anche culturalmente progrediti, il jazz viene visto con distacco poichè non è di immediata e completa comprensione. La musica classica, invece, con tempi e melodie più comprensibili, viene accettata senza riserve.
Insomma il jazzista vive ancora, in alcuni ambienti, nell'ombra, è sporco, cattivo e pericoloso, tanto più se, oltre a proporre melodie contorte e ritmiche poco orecchiabili, ha pure il coraggio di suonarle in 5/4!! :ghigno:
P.S.: se dovessi evocare il Maligno o richiamare sortilegi nefasti opterei più per un Death Metal che per un innocuo jazz da sottofondo!! :lol: